Regia di Ari Aster vedi scheda film
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Non privo di una certa liucidità. Ma completamente senza senso. Questi vivono come fosse sempre estate... in Svezia, dove un clima così dura 3 giorni. Simboli e tradizioni curiosi, in un horror che non è così originale. Vedi 'Il prescelto'e altri. Poi i soliti ragazzi dementi... ma chettibeviquellintruglio??? 4
commento di BradyFilm noioso e senza colpi di scena. Sconsigliato a chiunque pretenda un pizzico di spettacolarità ad ogni genere di film. Voto: 4
commento di GARIBALDI1975Film che potrebbe piacere soltanto a chi non ha mai visto il cult "The Wicker man"...ma quello del '73.
leggi la recensione completa di videodrim72E te pareva che poi alla fine,arrivava la classica scena di Sesso in questo triste melange di Sette,(Horror ??? Dove poi ???) e altre psicosi varie.voto.0.
commento di chribio1Spesso faccio fatica a comprendere l’incapacità di trovare del buono in pseudo horror acclamati a gran voce. Poi arrivano pellicole come questa e mi riappacifico appieno con la mia inadeguatezza.
leggi la recensione completa di LAMPURUn film così schizofrenico non lo mai visto
commento di eros7378Piantatela una buona volta con "con la direzione della fotografia... le scenografie... i costumi... e le musiche... di cui non importa e nessuno!
commento di giulio123Il regista ha pensato di realizzare un grande film basato sulle sue psicosi. Ne è venuta fuori una boiata solenne.
commento di ClochardMidsommar, un (troppo) lungo viaggio nella ricerca del folklore scandinavo in una comunità tra hippie e Jonestown.
leggi la recensione completa di XoanonContinuare ad ignorare l'orso. Ha poco più di vent'anni, Dani, e la sua mezz'estate è ancor ben lontana. Ha rimpiazzato la sua famiglia d'origine (non è una questione di emancipazione, ma di cose che avvenendo accadono, e capitando succedono) abortendo per tempo la nascita di una famiglia di ripiego. Certo è che non prende più pillole per sognare.
leggi la recensione completa di mckUn film bizzarro, sorprendente e granguignolesco. Istruttivo per certe realtà nordeuropee poco note e forse anche poco praticate, mi auguro. Le Uniche rune che ho visto sono a Utrecht, Olanda, mentre la gente dei Paesi baltici, della Carelia, e degli stessi Paesi scandinavi- che ho visitato mi sembra sia ormai civilizzata.E' una bella fiaba horror.
commento di PieroFilm in bilico tra fascinazione e repulsione, comunque la sospensione della "sospensione dell'incredulità". Mezzo banale e mezzo assurdo, ma il cinema se lo può permettere.
commento di blualberto1966Ottima prima mezzora poi si perde. Gli orrori della comunità vengono svelati troppo presto e la reazione degli studenti è poco credibile. I soliti studenti tonti dei film horror ( questo non fa paura ) che ci impiegano una vita a capire il pericolo. La cultura pagana è descritta in modo superficiale e non arricchisce il mistero.
commento di egon72Il talento promettente di Aster si riconferma in questa seconda opera in cui il crescendo di tensione è tutto costruito sui contrasti tra natura idilliaca e barbare tradizioni secolari, con un'atmosfera a metà tra la visione estatica e l'incubo ad occhi aperti. Originale e interessante.
commento di Fanny SallyDeludente.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiEchi distanti di "The Wicker Man".
commento di moviemanAri Ater colpisce ancora...
leggi la recensione completa di TerenceFletcherInsolito "horror" Seconda prova cinematografica di Ari Aster, non male.
leggi la recensione completa di Furetto60Alcune scene sono veramente comiche...ho detto tutto!
commento di rossoanticoUno studente svedese invita i suoi compagni di studi americani a passare con lui la festa di mezz'estate. Si troverà in una comune molto ospitale ricca di musica, canti, droghe e inquietanti ritualità. Lento e soporifero ma tecnicamente impeccabile.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloMolto meglio del precedente. La scena del suicidio/sacrificio è già antologica, poteva ben essere un cortometraggio tanto è incisiva e autonoma visivamente e a livello di contenuto.
commento di scapigliatoil ridicolo involontario sfiorato in alcune scene viene ben controbilanciato da una fotografia e una musica di grande impatto, e tutto sommato dalla regia, a ritmo lento fin che si vuole ma non punitivo (come spesso succede). che i vecchi si tolgano la vita quando è finito il "ciclo" (vedi La Ballata di Narayama) è la cosa più interessante del film
commento di giovenostaFilm brutto come pochi! Di una lentezza esasperante, quando finalmente prende il via diventa semplicemente fuori di testa. Non mi resta nulla dopo la visione d questo film e d'altro canto spero di dimenticarlo il prima possibile.
commento di ValekLa famiglia cellula malata di un organismo sociale abnorme e degenere:il filo rosso(sangue) che lega i due cimenti horror del giovane Aster nel dominio del perturbante.L'adorazione di misteriche entità (sovra)naturali riproduce l'infinita ciclicità della vita e della morte negli arcaici rituali di baccanali sacrificali.Il terrore è nel fuori campo.
commento di maurizio73Midsommar è un film che può piacere a 4 o forse anche 5 persone in tutto il mondo. È un film talmente particolare che probabilmente, se non apprezzate questo particolare stile, lo odierete dal primo all’ultimo minuto. Se siete invece tra quelle 4/5 persone che lo sanno apprezzare, lo amerete alla follia.
leggi la recensione completa di LemanSe si vuole trovare una strada nuova dell'horror bisogna rivolgersi a pellicole come questa,certo e' lungo,certo migliora strada facendo fino a una bella seconda parte.L'accoppiamento davanti a uno stuolo di adepte nude ha la sua incisivita',consigliato.Voto7.5
commento di ezioFilm orribile. Lentissimo. L'inizio non c'entra niente con tutto il film e dura una buona mezz'ora. Alcune scene sono decisamente splatter e di horror non ci ho trovato niente. Ho sprecato due ore e mezza della mia vita
commento di milopa“Sani e pazzi potrebbero scambiarsi i ruoli… se un giorno i pazzi fossero la maggioranza, lei si ritroverebbe dentro una cella imbottita”. Il seme della follia, John Carpenter, 1994
leggi la recensione completa di KurtisonicAri Aster è un regista senza stile, talento, originalità, immaginazione, senza un'idea registica degna di questo nome; un manipolatore che scambia per pathos la semplice dilatazione dei tempi narrativi.
leggi la recensione completa di maldororPartiamo dal meglio. Il punto di vista espressivo. In tal senso il film si distingue infatti per una certa visionarietà alimentata anche grazie all'ottima direzione della fotografia di Pawel Pogorzelski. Coordinata dagli originali costumi di Andrea Flesch e le sublimi scenografie di Henrik Svensson esse contribuiscono a gettare lo spettatore in un
leggi la recensione completa di gaiart