Regia di Frant Gwo vedi scheda film
The Wandering Earth è un film cinese del 2019 diretto da Frant Gwo; la distribuzione internazionale è stata affidata a Netflix. Il film è tratto dall'omonimo racconto di Liu Cixin.
Sinossi: In un futuro prossimo non troppo lontano dal nostro, il Sole sta per esplodere con la nefasta conseguenza di inghiottire la Terra.
Tutti i governi mondiali si sono uniti con lo scopo di dare vita ad un progetto sontuoso che permetterà alla Terra stessa di intraprendere un viaggio interplanetario di 2500 anni, verso l'orbita di una nuova stella: inizia il progetto Wandering Earth.
Nel mentre il piano di lavoro avanza, sono state costruite delle città sotterane, dal momento che i cambiamenti climatici sulla superficie sono diventati insostenibili, dando vita ad una nuova era glaciale...
The Wandering Earth se pur lontanno anni luce dall'essere un capolavoro, è già entrato di diritto nella storia del cinema cinese, essendo il primo prodotto sci-fy ad altissimo budget (50 milioni di dollari); un film che si è imposto prepotentemente al box office locale, diventando il secondo maggior incasso di sempre (oltre 700 milioni di dollari) dietro solamente a Wolf Warrior 2, diretto ed interpretato dal divo Wu Jing (co-protagonista anche di The Wandering Earth).
Il film in esame è quindi un blockbuster assolutamente commerciale, con l'obiettivo principale di intrattenere e di meravigliare lo spettatore, ed in parte ci riesce con alcune sequenze discrete per nulla lontane dai kolossal a stelle e striscie.
Il soggetto del film è intrigante ma presenta una narrazione abbastanza lineare dove si inseriscono una serie di stilemi molto presenti ed abusati dalla maggior parte dei disater movie, inoltre la morale patriottistica e nazionalista ben evidente in alcune situazioni stona, ad esempio la possibilità di poter vivere in queste "sicure" città sotteranee viene attribuita tramite un sistema random e assolutamente parziale e onestamente potevano risparmiarsela, quindi di conseguenza il riccone di turno può morire assiderato mentre lo straccione no, veramente ??; dovevano imparare da Snowpiercer del grande Bong Joon-ho (//www.filmtv.it/film/57164/snowpiercer/recensioni/940523/#rfr:film-57164). Comunque è opportuno contestualizzare il tutto, ed essendo un prodotto ad altissimo budget, con produzione cinese al 100% non ci potevamo di certo aspettarci un film politico, altrimenti non avrebbe mai visto la luce ed il giovane Frant Gwo (classe 1980) probabilmente non avrebbe mai più diretto un film.
Un'ultima critica la vorrei fare sugli effetti visivi, complessivamente positivi ma in determinati frangenti si avvertono dei piccoli cali in cui si evince l'intervento ostentato della CGI.
Due parole devono essere spese per il regista Frant Gwo che alla fine dei conti è riuscito a gestire discretamente un budget principesco, regalandoci alcune sequenze interessanti, nello specifico ho trovato molto belle e stuzzicanti le scene girate all'interno della stazione spaziale con Wu Jing protagonista: ad un certo punto il nostro eroe perderà il controllo della situazione, sopraffatto dall' IA di bordo che sta per ibernare il malcapitato contro il suo volere, ed il regista opta per breve un piano sequenza estensivo (all'indietro) il tutto con la macchina da presa che ruota su stessa a 360 °, ad una velocità quasi rallentata conferendo alla scena moltissima suspense, per il nostro eroe e per la terra è davvero la fine???.
Gli stessi complimenti non si possono fare per gli sceneggiatori, ben 7 tra cui lo stesso Frant Gwo; i personaggi sono tanti e per nulla caratterizzati (oltre a Wu jing, segnalo la presenza della stella hongkonghese Ng Man tat -il nonno dei due giovani protagonisti-, storico collaboratore di Stephen Chow).
Al netto dei pro e dei contro, mi sento di salvare in estremis il film; il moderno cinema commerciale cinese sta cambiando...
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