Iniziando dalla sua vita nelle Filippine, nella minoritaria popolazione musulmana conosciuta come Moro, Pepsi ripercorre le sue prime esperienze con il Fronte di liberazione islamico prima di scappare via per nascondere la sua identità gay e iniziare il suo processo di transizione da un sesso all'altro. Finendo a lavorare come infermiera in Libia durante l'ultimo decennio della dittatura di Gheddafi, ha poi cercato asilo in Italia ma la sua vita è stata segnata da lunghi viaggi a piedi, da notti trascorse sotto i ponti e da sostentamenti di fortuna.
La voce reale e quella pseudo-doppiata sono talmente fastidiose, che oscurano la struttura apparentemente documentaristica, ma in realtà politica: l'identità deriva dal diritto, mentre in realtà è vero proprio l'opposto. Voto 6 per la (sprecatissima), intelligente tecnica narrativa.
I confini non esistono. Shelter ci muove nel tempo e nello spazio, anche se non sappiamo mai dove siamo, lo capiamo, siamo invitati a capirlo, a sentire la vertigine e la necessità del movimento nel mondo. Siamo nel mondo di Pepsi, un mondo senza confini.
I confini non esistono. Immagini precise, inquadrature millimetriche – una qualità che fa pensare alle immagini impeccabili di Renato Berta –, il formato che si adatta alla proporzione classica 1:1,37 per incontrare e integrare le riprese d'archivio. Shelter è un film che migra, migra e si insinua là dove nessun muro può fermare il fluido muoversi delle… leggi tutto
I confini non esistono. Immagini precise, inquadrature millimetriche – una qualità che fa pensare alle immagini impeccabili di Renato Berta –, il formato che si adatta alla proporzione classica 1:1,37 per incontrare e integrare le riprese d'archivio. Shelter è un film che migra, migra e si insinua là dove nessun muro può fermare il fluido muoversi delle…
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La voce reale e quella pseudo-doppiata sono talmente fastidiose, che oscurano la struttura apparentemente documentaristica, ma in realtà politica: l'identità deriva dal diritto, mentre in realtà è vero proprio l'opposto. Voto 6 per la (sprecatissima), intelligente tecnica narrativa.
commento di ezzo24I confini non esistono. Shelter ci muove nel tempo e nello spazio, anche se non sappiamo mai dove siamo, lo capiamo, siamo invitati a capirlo, a sentire la vertigine e la necessità del movimento nel mondo. Siamo nel mondo di Pepsi, un mondo senza confini.
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