Regia di Lino Capolicchio vedi scheda film
Quattro storie di pugilato, dai dilettanti nelle palestre dei piccoli paesini alla parabola del successo di Tiberio Mitri. Sacrifici, passione, delusioni, rivalità e soddisfazioni di uno sport che unisce fisicità e approccio mentale.
Salta subito all'occhio che si tratta di un doppio debutto: è proprio con questo Pugili, infatti, che esordiscono Pierfrancesco Favino nel lungometraggio cinematografico (aveva già preso parte, infatti, alla fiction televisiva Una questione privata, del 1993) e Lino Capolicchio sia come sceneggiatore (unico, per questo film) che come regista, dopo due decenni trascorsi esclusivamente da interprete. Un'opera prima ambiziosa, forse un po' confusionaria, ellittica nel racconto, che vuole farci conoscere gioie e dolori della 'nobile arte' del pugilato e che lo fa con pochi mezzi, ma ben disposti, e con qualche velleità autoriale che – senza strafare – non guasta affatto. Interessante peraltro la scelta di mescolare le trame a soggetto con il segmento documentario che vede protagonista l'eccellenza della boxe tricolore (già anche attore a tutto tondo) Tiberio Mitri: questo tipo di doppia strategia narrativa diventerà piuttosto comune solamente una ventina d'anni più tardi (si parla delle cosiddette docufiction). Anche l'uso disinvolto del bianco e nero in alcune sequenze lascia trasparire la volontà di Capolicchio di affrontare l'argomento con toni impegnati ed emotivamente forti. Non tutto funziona, come rilevato, ma lo sforzo è evidente e va riconosciuto. Tra gli altri nomi, nel cast anche Generoso Letizia, Antonio Tranquillo, Serafina Di Giacinto, Raffaele Angelino, Teresa Di Maio, Generoso De Sivo, Franco Mescolini, Paolo Triestino; fotografia di Arnaldo Catinari. 5/10.
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