Regia di Georges Lampin vedi scheda film
René, studente universitario di famiglia povera, volendo evitare che la sorella sia costretta a contrarre un matrimonio di interesse con un antiquario, uccide e deruba la vecchia usuraia a cui aveva affidato un orologio; nel frattempo ha però conosciuto un ubriacone con moglie tisica e figlia prostituta, che gli fanno cambiare le sue idee sulla vita. L’insensato titolo italiano impedisce di cogliere a prima vista il riferimento dell’originale Crime et châtiment: ebbene sì, si tratta proprio di un adattamento del romanzo di Dostoevskij alla Parigi degli anni ’50. Cast da urlo: Robert Hossein tenebroso e tormentato, Jean Gabin commissario sornione che alla prima occhiata ha già individuato il colpevole, Marina Vlady fiore nel fango, Ulla Jacobsson radiosa, Bernard Blier viscidissimo (ma lucidamente consapevole della propria miseria umana), Gérard Blain sentimentale con l’occhio da triglia, Lino Ventura barista che conosce tutti ma preferisce non compromettersi con nessuno. La vicenda procede a ritmo spedito verso l’inesorabile conclusione; peccato per i dialoghi un po’ enfatici, soprattutto verso la fine.
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