Regia di Gianni Costantino vedi scheda film
Uno studente universitario siciliano, figlio del rettore e nipote di un professore, decide di porre fine al malcostume che vige nella sua università come in tutte le altre d’Italia: crea perciò Tuttapposto, un’app con la quale gli studenti possono valutare i professori. Di colpo il rapporto di forza si capovolge.
Roberto Lipari è un comico uscito dall’unico talent show per comici mai visto sulle tv italiane e cioè Eccezionale veramente; c’è un motivo se l’esperimento dei talent per comici è finito immediatamente, d’altronde, ed è ben comprensibile vedendo questo film. Lipari è simpatico, certo, e gioca le sue carte come meglio può; il problema è che risulta sempre un po’ fiacco, senza particolare appeal nella fisicità, nelle espressioni, nella gestualità; non ha insomma la presenza scenica di un protagonista e, al centro di questa pellicola, c’è proprio lui. Senza ombra di dubbio il suo ruolo è quello di spalla e non sono sufficienti le tante guest stars presenti in Tuttapposto a colmare lo schermo e a dare vitalità a una storiella buffa, ma non tanto originale, retta principalmente sulle fragili spalle di Lipari. Fra gli altri interpreti vale comunque la pena ricordare un Luca Zingaretti smaccatamente comico (non male), Ninni Bruschetta, Monica Guerritore, Silvana Fallisi, Sergio Friscia e Paolo Sassanelli. Tuttapposto è nel complesso un lavorino a budget ridotto confezionato discretamente da un regista che non firmava un lavoro da quasi due decenni, Gianni Costantino (la sua opera prima era Ravanello Pallido, del 2001); una storia abbastanza prevedibile, sì, ma con qualche trovata che suscita la risata, sempre garbata e priva di implicazioni troppo profonde. Sceneggiatura firmata dallo stesso Lipari, da Ignazio Rosato e da Paolo Pintacuda. 3,5/10.
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