Regia di Gianni Costantino vedi scheda film
Ci si può stufare essere un "raccomandato" e di avere la laurea praticamente in tasca senza studiare? Sì, se ci si accorge che certi privilegi servono più ad accontentare gli altri che se stessi ...
Roberto Lipari lo avevo conosciuto quando, partecipando e vincendo una sorta di concorso per cabarettisti a La7, si era segnalato al grande pubblico per la sua capacità di ironizzare e di far ridere parlando di costume, di cultura e di politica.
L'ho ritrovato addirittura come regista di un film comico, ma fortunatamente senza perpetuare una certa abitudine di scrivere una sceneggiatura basata sulla sequenza di una serie di scenette. Il film regge benissimo come storia di per sé e fa anche ridere anche grazie a dialoghi ritmati, quasi di sapore teatrale.
La collocazione della storia nel contesto dell'Università e del nepotismo che vi prolifera, ovviamente narrata con gli strumenti del paradosso e dell'iperbole, la rende subito verosimile allo spettatore per gli inevitabili confronti con le proprie esperienze di vita.
Si avverte l'influenza dello stile di PIF, altro giovane autore-regista siciliano, ma il film resta sufficientemente originale e divertente, anche grazie alle buone performances di bravi e simpatici caratteristi.
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