Regia di Vicente Aranda vedi scheda film
Ecco un altro settore nel quale la Spagna ci batte alla grande: realizzare film inguardabili. In effetti "Lo sguardo dell'altro" è inutile e insulso. La cosa meno comprensibile, peraltro, è perché un'attrice seria e preparata come Laura Morante abbia accettato di girare questa roba qua, costretta, così com'è, a pronunciare battute di una banalità sconcertante e a posare spesso plasticamente per mettere in evidenza le proprie rotondità, con tanto di sottofondo di musica sassofonata. Ma alla fine di cosa si tratta? Di incapacità di comunicare, se non attraverso la violenza praticata durante l'atto sessuale? Troppa grazia, Sant'Antonio. Amore amorale, amour fou? Magari! Più che altro è amore cretino. Questo film pone Aranda nel novero degli anziani registi ossessionati dal sesso (insieme a Tinto Brass e Bigas Luna), alla ricerca di qualche pretesto purché sia, al solo scopo di colpire lo spettatore con scene forti a base di stupri e sodomizzazioni assortite. Resta da capire come possano avere vita nelle sale cinematografiche porcherie come questa, che ormai passano in televisione in seconda serata tra i Bellissimi (ma ci facciano il piacere, ci facciano...) di Retequattro, mentre alcuni capolavori del cinema o restano ancora banditi oppure li vede solo chi può permettersi l'abbonamento di Sky.
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