Regia di Marcello Avallone vedi scheda film
Si può guardare nel complesso, specialmente se si ripensa agli anni '80 con un briciolo di nostalgia.
Le atmosfere di questo film sono piacevolmente inquietanti, con tetre location archeologiche che fanno un bell'effetto con l'accompagnamento musicale. Gli effetti speciali artigianali delle scene horror sono però mostrati con un montaggio talmente mordi e fuggi che a volte bisognerebbe fermare l'immagine per poterli comprendere con chiarezza.
Donald Pleasence è qui nel ruolo del professore, personaggio poco incisivo nell'economia della storia, e nemmeno il celebre attore (che tra l'altro è abbastanza spaesato in questa occasione) riesce a fare granchè per cambiarne le sorti; meglio i due giovani attori protagonisti, in linea coi personaggi semplici e superficiali che finiscono in balia del male. Il protagonista è interpretato da John Pepper, più che attore un fotografo americano trapiantato in Italia, che oltre a certe espressioni strambe o stralunate mostra un petto villoso e una schiena da inizio di trasformazione in licantropo; la protagonista femminile ha invece il volto di Katrine Michelsen, modella danese piuttosto avvenente, che poi verrà tristemente a mancare nei suoi quaranta per un male incurabile.
Lo spunto iniziale della sceneggiatura non è male, nel senso che crea le basi per il mistero ammantato dalle atmosfere soprannaturali; poi la storia perde un po' di mordente per via di alcune situazioni risibili, vedi sventurati che si lasciano irretire dal terrore, restando alla mercè del maligno invece di scappare, oltre che per una certa prevedibilità delle esecuzioni che vengono passate in rassegna. Però il fascino delle ambientazioni e del male celato tra i resti di un luogo inesplorato mantiene sempre un certo richiamo, fino alla battute finali.
Nel complesso Spettri è un film che si può vedere, specialmente se si ricordano gli anni '80 con un briciolo di nostalgia.
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