Regia di Marcello Avallone vedi scheda film
Gli scavi per la metropolitana romana rivelano la presenza sotterranea di inesplorate catacombe. Un gruppetto di archeologi si avventura, attratto dalla scoperta: periranno tutti. Forze mostruose si aggirano là sotto e tutti coloro che oseranno seguire le orme degli studiosi, finiranno male.
Fra il 1987 e il 1990 Marcello Avallone esce in sala con un trittico 'di genere' non da poco: prima questo Spettri (thriller-horror marcatamente argentiano), poi Maya (simile, ma con ambientazione centramericana) e infine il più pacioso Panama Sugar, sulle orme dell'ecologismo dell'epoca e delle trame 'per famiglie' dei film con Bud Spencer & Terence Hill. A dirla tutta, come regista Avallone sa anche il fatto suo; in questo tris di titoli ha poi a disposizione i budget migliori della sua carriera, non esagerati ma accettabilissimi: eppure non riesce mai a centrare il bersaglio. In effetti qui la sceneggiatura che il regista scrive insieme a Dardano Sacchetti, Andrea Purgatori e Maurizio Tedesco non dice nulla di nuovo o di particolare su un genere che ormai risulta vecchio, segue stereotipi risaputi che nel precedente ventennio sono stati ormai abusati: già questo potrebbe essere un indizio per comprendere il mancato successo (almeno di cassetta) per un prodotto come Spettri. Non brutto, ma insignificante per lunghi tratti sì. A ciò si può tranquillamente aggiungere il fattore-crisi, cioè la continua decadenza del settore del cinema 'commerciale' da quattro soldi (o poco più, come in questo caso), divorato dal mercato delle videocassette e delle tv private. E infine si possono citare anche le scelte di casting non tutte azzeccate, che vedono un nome di richiamo come quello di Donald Pleasence affiancato da una serie di volti semisconosciuti non sempre all'altezza della situazione (Trine Michelsen, Massimo De Rossi, John Pepper, Riccardo De Torrebruna e via dicendo). Dopo questa terna di titoli di scarso successo, Avallone pian piano abbandonerà il mestiere. 2,5/10.
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