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Il gobbo

Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film

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La recensione su Il gobbo

di Donapinto
5 stelle

Carlo Lizzani e' stato un grande veterano del cinema italiano, con una lunga carriera dai risultati discontinui all'insegna di un cinema piuttosto impegnato, con qualche incursione nello spaghetti-western e nel poliziesco. Ex-partigiano, esordi' nel lungometraggio nel 1951 con ACHGUNG!BANDITI!, pellicola con ambizioni neorealiste finanziata da una cooperativa operaia, che narra le eroiche gesta dei partigiani di Genova durante il secondo conflitto. Con IL GOBBO torna a parlare della resistenza e lo fa attraverso il personaggio realmente esistito di Giuseppe Albano detto "il gobbo del Quarticciolo", qui ribattezzato Alvaro Cosenza e interpretato dall'attore francese Gerard Blain, che combatte' contro i nazi-fascisti nella Roma occupata, per poi a guerra finita rifiutarsi di deporre le armi, darsi alla malavita e sparare contro i liberatori-occupanti americani e i carabinieri. Opera piuttosto cruda per l'epoca, ben descrive nella prima parte il conflitto per le vie di Roma e la borgata con un buon ritmo e la personale battaglia di Cosenza con il commissario di polizia filo-fascista Moretti, interpretato da Ivo Garrani. Peccato che nella seconda parte il film frani rovinosamente in una poco credibile e melodrammatica storia d'amore, come poco credibile e' il protagonista Gerard Blain, poco adatto a interpretare un borgataro analfabeta e "ignorante". Non si pretendeva un Franco Citti, ma comunque un interprete piu' adeguato. Dramma popolare di ispirazione neoralista assolutamente onesto ma poco riuscito e che non lascia il segno. Tra gli interpreti oltre i gia' citati Blain e Garrani, troviamo Anna Maria Ferrero, Bernard Blier e il poeta Pier Paolo Pasolini. Lizzani fara' molto meglio due anni dopo, dirigendo un'intenso e bravissimo Frank Wholf nella parte di Galeazzo Ciano e Silvana Mangano nella parte di Edda Ciano nel notevole IL PROCESSO DI VERONA, indiscutibilmente una delle sue opere migliori.

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