Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Pasolini, fra gli intepreti, è una curiosità non da poco (doppiato in romanesco), c'è poi un promettete Castelnuovo che inforcò diversi ruoli in altrettanti films, ottimi e capolavori, peccato poi per l'avvenire.
Uno stuolo di scrittori e e scenggiatori hanno aiutato Lizzani , non poco.
Un argomento scottante del dopo guerra fulminante, sull'abbandono delle armi.
Ma in qua ed in là ci sono argomenti scabrosi , per l'epoca, come l'aborto sussurrato, ma non troppo. E' una cooproduzione francese, cosa all'epoca che ci permetteva di sfruttare un mercato francese in maniera proficua, solo un difetto, alle volte, e questo è il caso, il doppiaggio era fatto senza troppa riflessione e logica, il che poneva dei dubbi grossi sulla sua riuscita, perché il pubblico non è stupido sulle valutazioni, e sulla veridicità di un attore.., e questo traspare falsità se non dà del suo, almeno in determinati ruoli.
Nell'insieme una buona operazione da ricordare e rivedere.
Il gobbo, giovane partigiano che prende la lotta in maniera troppo personale, combatte anche contro i suoi compagni, il che lo allontana da loro e alla fine rimane isolato, drammaticamente ed inevitabilmente
Moretti, il padre della Ferrero, il fsciasta, ruolo che si avvicina moltissimo alle corde di questo bravissimo attore
Il carabiniera, figura un po' retorica per rimanere giusta nella storia, non è colpa di questo grande attore, molto spesso adperato dal nostro cinema ed in maniera egregia
Un bel ruolo drammatico,ha lavorato altre volte conq uesto regista e si vede che si sente a suoagio. Un 'impostazione più da vicino di Lizzani, avrebbe dato luogo ad una figura che sarebbe rimasta negli annali del cinema.
Fccia giusta, ma doppiaggio scellerato, un francesse che parla come un borgataro romano stretto, comunque mimicamente è valido
Ottima regia. Quando questo regiata hga avuto in mano delle buone sceneggiature è stato all'altezza, ma ultimante, anzi da diversoi anni, sarebbe meglio che avesse smesso, tanto è il grigiore e la piatezza fa fa.
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