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Marines: sangue e gloria

Regia di Ron Wibston vedi scheda film

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La recensione su Marines: sangue e gloria

di dedo
6 stelle

Filippine  Ottobre 1944

Era un gruppo formato dagli uomini più taciturni che avessi mai conosciuto. Non capivo se erano stati addestrati così oppure se, più semplicemente, non avevano niente da dire

Così introduce il film l’aviere Greiner (J. Mitchum) componente inserito per necessità all’ultimo momento, in qualità di esperto radiotelegrafista, in una squadra di otto marines, inviati in missione in zona occupata dai Giapponesi per contattare un agente americano, privo di radio, e conoscere le contromisure adottate del nemico verso l’imminente sbarco del Generale McArthur. Il pressoché sconosciuto regista Ron Winston  fa appello a tutte le sue capacità tecniche per confezionare un prodotto di genere bellico accettabile e, nonostante vistose lacune e descrizioni ricche di stereotipi, porta in fondo la vicenda con un minimo di decoro. Per sostenere il racconto si avvale delle prestazioni non eccelse di un gruppo di attori tra i quali emergono il sergente Corey (H. O’Brian) e il collega Wartell (M. Rooney).  E’ ancora presto perché possano apparire film più incisivi come “Quella sporca dozzina” o “La sottile linea rossa”, per rimanere nel territorio della seconda guerra mondiale. Di rilievo l’assurdo titolo italiano dato per invogliarne la visione. Da valutare discrete la scenografia ed la colonna sonora di R. La Salle. Il film termina con le parole di McArthur  rivolte ai Filippini: “Miei cari amici, sono tornato. Eccomi di nuovo in questa terra che ho conosciuto per tanto tempo e in mezzo al suo popolo che ho amato per tanto tempo”. Niente di eccezionale, ma un prodotto complessivamente accettabile per chi apprezza il genere filmico a contenuto bellico. Voto 6

Sulla colonna sonora

Discreta e supportante, scritta e diretta da Richard La Salle

Cosa cambierei

Quasi tutto, soprattutto il regista

Su Ron Wibston

Di modeste  capacità tecniche, un po' si sperde nella confezione di questo film.

Su Hugh O'Brian

Discreta prestazione, sia pure convenzionale, utilizzato non al meglio delle sue capacità espressive.

Su Mickey Rooney

Siamo nel periodo più brutto della sua carriera artistica, e si vede

Su James Mitchum

Sufficiente, forse il migliore del cast (non a caso è solo un aviere e non un marine)

Su Pete Masterson

sufficiente

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