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Furie

Regia di Le-Van Kiet vedi scheda film

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Tiaz gasolio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Furie

di Tiaz gasolio
8 stelle

Furie – La Recessione.
Ovvero: ricordatevi di rapire la figlia di una sfigata, la prossima volta.
Il Vietnam, nell'immaginario cinematografico di noi occidentali, è rimaso il paese dei Viet Cong che si nascondo nella giungla e degli americani che muoiono nelle foreste strafatti di robba e sopraffatti dalla paura del nemico invisibile. Non riusciamo nemmeno a immagiare che ora il Vietnam, pur mantenendo una parte povera e rurale, è un paese in prospero e in via di sviluppo, anche se gli ammerdicani non sono riusciti a imporre il loro concetto di libertà. La storia di questo film inizia proprio nel Vietnam rurale, dove la protagonista si è rifugiata per crescere la figlia lontana dai pericoli della brillante carriera criminale che aveva intrapreso a Saigon. La bambina e la madre vivono con i pochi soldi che la donna riesce a raccimolare effettuando un efficiente servizio di recupero crediti tra i poveri cristi di questa piccola comunità. Un rbutto giorno, solo per sfiga, la figlia viene rapita! Questo è tutto quello che lo spettatore sa della trama del film, perché oltre a queste poche ma utili informazioni è solo una questione di schiaffi! Non necessitiamo di grandi e sfaccettate motivazioni per goderci questa madre incazzata che insegue i rapitori della figlia. Si inizia con l'inseguimento in campagna fino ad arrivare nella modernissima Saigon. La vera protagonista: il Vovinam, arte marziale vietnamita praticata dalla donna per rimettere in riga questa banda di rapitori di bambini dedita al traffico di organi. Al suo fianco, a partire da circa metà film, abbiamo l'ispettore di polizia assegnato al caso, ovvero l'uomo che in anni di indagini non è riuscito ad rrivare da nessuna parte, mentre una signora incazzata in due giorni di schiaffi ha sgominato l'intera banda. Della seria: quando la polizia non ha solo le mani legate. In conclusione, Furie è un discreto film sulle arti marziali con combattimenti coreografati bene ma non ai livelli di pietre miliari come The Raid oppure Ong-bak. Ogni tanto si vede la fatica della telecamera a seguire le azioni della protagonista. Film che riesce comunque a soddisfare lo spettatore assetato di sangue, facendolo saltare sulla poltrona immaginando il dolore provato dai proveri cristi picchiati dalla protagonista. Un film che comunque caga in testa ad altri film del genere occidentali, con anziani che fanno fatica a muoversi (qualcuno ha detto mica Taken??). Dopo il lancio dei film thailandesi sulle arti marziali, questo speriamo sia il primo capitolo di un nuovo filone nascente di questo genere direttamente dal Vietnam.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
www.facebook.com/larecessione

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