Regia di Le-Van Kiet vedi scheda film
FEFF 21 - UDINE : CONCORSO "female martial arts" Mai tentare di mettere alle corde e minacciare l'incolumità di ciò che più sta a cuore di una tigre so all'apparenza fragile e timida, senza rischiare di divenire vittima di tutta la sua indomabile furia.
La solo apparentemente gracile e remissiva Veronica Ngo dà volto e soprattutto corpo alla furia umana che anima e si impossessa di una giovane ragazza madre dal passato oscuro, di nomde Hai Phuong, quando proprio il passato torna ad inghiottirla con la violenza di un tempo, sottraendole con la forza la giovane figlioletta Mai, rapita per essere destunata ad uno spaventoso e turpe commercii di bambini.
Forte del motto con cui la fece crescere da combattente il padre, ovvero "devi tollerare il dolore e non mollare mai", la missione impossibile di ritrovare la figlia tra i tentacoli minacciosi di una Saigon da incubo, diverrà una realtà in grado di salvare altresi' molte altre giovani vite. Il film, tutto un rutilante esercizio di lotta "vovinam", ovvero l'arte marziale vietnamita, segna il trionfo della donna contro la malvagità e la preponderanza della mascolinità, anche se non mancano duelli senza freni e lotte all'ultimo coltello tra donne.
Per la regia adrenalinica ma un po' monocorde di Le-Van Kiet, Furie aspira a divenire la versione femminile dei film indonesiani tutti action ed adrenalina di Gareth Evans con Iko Uwais come protagonista, tipo The Raid e splendido seguito. Certo le buone intenzioni ci sono, ma la struttura narrativa un po' ripetitiva e risaputa del piccolo action non ha la forza per ambire a simili livelli di maestria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta