Trama
Sofia e Paul si trasferiscono in una piccola casa di periferia. Lei, brillante avvocato di origine magrebina, è cresciuta in una vicina città. Lui, batterista punk-rock e anarchico nell'animo, non ha particolari ambizioni. Come tutti i genitori, vogliono il meglio per il figlio Corentin, allievo di una scuola elementare locale. Quando tutti i compagni del piccolo abbandonano la scuola pubblica per una privata cattolica, Corentin si sente solo e vorrebbe cambiare istituto. Costringerà così i genitori a una vera e propria "lotta di classe"...
Approfondimento
UNA CLASSE PER I RIBELLI: SCUOLA PUBBLICA VS. SCUOLA PRIVATA
Diretto da Michel Leclerc e sceneggiato dallo stesso con Baya Kasmi, Una classe per i ribelli racconta la storia di Sfia e Paul, una coppia che si trasferisce in una piccola casa di periferia. Sofia, brillante avvocato di origine magrebina, è cresciuta in un città vicina mentre Paul, batterista punk-rock e anarchico nell'animo, non ha grandi ambizioni. Come tutti i genitori, entrambi desiderano il meglio per il figlioletto Corentin, allievo della Jean Jaurès, la scuola elementare del quartiere. Quando però tutti i loro amici abbandonano la scuola pubblica per frequentare l'istituto cattolico Saint Benoît, Corentin si sente solo e non vuole più mettere piede a scuola. Ciò sarà motivo si scontro tra i due genitori che, con valori e preoccupazioni diverse, desiderano entrambi il meglio per il figlioletto. Ma cos'è realmente il meglio?
Con la direzione della fotografia di Alexis Kavyrchine, le scenografie di Mathieu Menut e i costumi di Elfie Carlier, Una classe per i ribelli è stato così presentato dal regista: "Una classe per i ribelli lascia intendere sin dal titolo la sua volontà di occuparsi di classi sociali, sistemi di valore e conseguenti tensioni. Da sempre, la scuola pubblica si basa sul principio dell'inclusione, accogliendo tutti i bambini senza alcuna distinzione di ceto, religione o razza. Negli ultimi anni, però, le scuole private hanno preso campo generando una sorta di divario, sempre più ampio, tra due diversi tipi di scuole: quella pubblica per i "poveri" e quella privata per i "ricchi". Ciò ha finito inevitabilmente per creare spaccature in seno alle comunità e amplificare tensioni sociali forse mai del tutto sopite. Si tratta di qualcosa, secondo me e secondo la cosceneggiatrice Kasmi (mia compagna di vita), di molto preoccupante e ho voluto indagarne le ragioni. Perché i genitori scelgono di mandare i loro figli nelle scuole private? Quali pregiudizi si portano dietro? A quali conseguenze espongono i figli e di riflesso coloro che li circondano?".
"Come Sofia e Paul - ha proseguito Leclerc - anche io e Baya abbiamo vissuto a Bagnolet per dieci anni in una piccola casa con annesso un giardino. Quando nostro figlio ha cominciato ad avere problemi a scuola, siamo precipitati in uno stato di grande angoscia ponendoci diversi interrogativi. Era il 2015 e la scuola era la Jean Jaurés, la stessa in cui abbiamo girato il film. Se c'è in Una classe per i ribelli una scena che fa riferimento a qualcosa che ci è accaduto allora è quella in cui il direttore della scuola riceve i due genitori e mostra il suo super "piano di laicità", due fotografie in croce che dovrebbero secondo lui risolvere i problemi. Per me, che sono figlio di insegnanti, la scuola pubblica è importante e forse anche di più. Mia madre era orfana ma ha potuto grazie alla scuola pubblica crescere e inserirsi socialmente. A differenza di allora, le scuole pubbliche di oggi hanno molti problemi da affrontare ma i mezzi messi a disposizione degli insegnanti sono pochi: tocca loro trovare una soluzione e fare ciò che possono".
Il cast
A dirigere Una classe per i ribelli è Michel Leclerc, regista e sceneggiatore francese. Nato nel 1965 a Bures-sur-Yvett, Leclerc ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come montatore e regista per conto di Télé Bocal, un'emittente libera e politicamente impegnata. Nal 2002 si è fatto conoscere nel… Vedi tutto
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