Regia di Luchino Visconti, Mauro Bolognini, Pier Paolo Pasolini, Vittorio De Sica vedi scheda film
Come per tanti film a episodi, il problema è la frammentarietà: ad alcuni molto belli (Bolognini e Pasolini) se ne alternano altri insignificanti (Rossi) o addirittura brutti (De Sica e Visconti).
'Le streghe' ha per comun denominatore l'altera e versatile Silvana Mangano, che ci regala, anche negli episodi non riusciti, una prova decisamente rimarchevole in personaggi tutti diversi fra di loro.
Il primo e l'ultimo, rispettivamente di Visconti ('La strega bruciata viva') e De Sica ('Una sera come le altre') sono quelli più irrimediabilmente datati e rappresentano dei punti bassi nella carriera di due grandi autori. In quello di De Sica inoltre, la presenza di uno spaesato Clint Eastwood non fa che peggiorare le cose.
Il terzo, di Franco Rossi ('La siciliana') vive sulla sua brevità e quindi è, allo stesso tempo, fulminante ma irrisolto.
Il secondo, diretto da Mauro Bolognini ('Senso civico') fa invece del suo scarso minutaggio un pregio, in quanto riesce a dare l'idea dell'italiano medio, profittatore e furbo, che trae un vantaggio da una disgrazia altrui; la cosa interessante è anche il ribaltamento di ruoli, poiché stavolta è Sordi ad essere la 'vittima' di un personaggio scaltro, più volte da lui interpretato nel corso della sua lunga e gloriosa carriera.
L'episodio che si stacca decisamente da tutti gli altri è 'La Terra vista dalla Luna' (voto: 8), un'incantevole fiaba girata come un omaggio al cinema muto - palesi i riferimenti a Chaplin e a Harpo Marx (i capelli di Totò), l'uso delle didascalie - con una vibrante prova di un pur appesantito e stanco ma ancora capace di regalare emozioni Totò, qui al suo penultimo film.
Voto: 5.
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