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42 - 66 Le origini del Male

Regia di Dario Almerighi vedi scheda film

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La recensione su 42 - 66 Le origini del Male

di undying
5 stelle

Un altro tentativo di esordio nel cinema horror da parte di un ispirato neo regista, costretto a realizzare un film senza sostanza economica. Considerato il costo (diecimila euro) 42-66 Le origini del Male rappresenta un piccolo saggio di bravura.

 

locandina

42 - 66 Le origini del Male (2017): locandina

 

Dopo essere uscito dal carcere e avere scontato una condanna per omicidio, 42-66 (Mino Bonini) -così chiamato per le cifre tatuate sul viso- ripara dal cugino in una isolata casa di campagna. Nella periferia di Roma, intanto, un gruppo di balordi abusa di una ragazza, violentandola mentre uccide l'amica testimone. La ragazza stuprata, in fuga, finisce nelle mani del cugino di 42-66, un sadico che si diletta in torture. E avrà, assieme a 42-66, di che divertirsi quando una banda di spacciatori si introduce nella loro proprietà, per filmare le violenti scene su ordine di un sadico capobanda (Corrado Solari) che adora gli snuff movie. Le varie vittime dei cugini assassini, vengono ridotte -letteralmente- a brandelli, poi sparsi nelle acque di un torrente, o date in pasto ai maiali.

 

scena

42 - 66 Le origini del Male (2017): scena

 

Horror amatoriale girato in Italia in tempi proibitivi per il genere. Si tratta, è bene sottolinearlo, di un low budget, ammesso che possa definirsi tale l'esigua cifra di diecimila euro. Infatti l'interprete principale, Mino Bonini è anche autore del soggetto e in parte della (riuscita) colonna sonora. Sulla scia di Morituris, la ragazza che subisce violenza finisce dalle mani dei suoi aguzzini a quelle di un folle sadico e sanguinario (in vece di gladiatori nemesiaci come nel lavoro di Picchio). I difetti sono ovviamente sotto gli occhi di chi, per curiosità o interesse, intenda prenderne visione: il dialogo in presa diretta talvolta diventa inintelligibile, un po' per la parlata e un po' per il volume sovrastante della colonna sonora; lo stesso si può dire di una fotografia scura, quasi improvvisata e con effetto "schermo nero" in molte sequenze; le dinamiche psicologiche dei personaggi, poi, lasciano molto a desiderare.

 

scena

42 - 66 Le origini del Male (2017): scena

 

Ispirato -stando ai titoli di coda- ad eventi realmente accaduti, nel realizzare 42-66 Le origini del Male Almerighi sceglie un tipo di narrazione "verosimile" (eccezion fatta per l'incomprensibile presenza di Stefania Bonini, in un ruolo davvero indecifrabile: parrebbe infatti essere presenza nella sola mente di 42-66). E sotto questo aspetto, il film assume una connotazione davvero disturbante. Orientato verso lo splatter più estremo e cattivo (un dito amputato, una lingua tagliata, un trapano in bocca, sventramenti, accettate, ecc.), trova nella dimensione della violenza un baricentro inappuntabile. In considerazione delle già citate scarse possibilità economiche, il risultato finale non può che essere dunque apprezzato. E fa quindi solo piacere sapere che Almerighi, dopo questo interessante esordio, sia all'opera per un nuovo titolo: Me and the Devil (2019). 42-66 Le origini del Male rappresenta dunque un altro lodevole tentativo italiano, opera congiunta di un intraprendente esordiente dietro la macchina da presa e personaggi virtuosi, ovvero attori ma anche scrittori e musicisti al tempo stesso. Parafrasando Galileo, "eppur si muove" anche il cinema horror italiano. Peccato che nessun produttore abbia intenzione di prendere seriamente in considerazione la nuova (promettente) generazione di registi. Che hanno molte valide idee, costrette purtroppo a scontrarsi con budget inesistenti.

 

scena

42 - 66 Le origini del Male (2017): scena

 

7 colpi dell'assassino

In una suggestiva sequenza, costruita in omaggio a Non aprite quella porta, il Boss (Corrado Solari) gioisce di fronte ad uno snuff in cui agisce un corpulento assassino (con il volto ricoperto in stile Leatherface). Una vittima subisce l'amputazione della lingua (con effetto speciale davvero realistico) prima, e la perforazione della cavità orale con trapano poi. La differente grana, i colori più accesi e la definizione fotografica più luminosa e contrastata suggerisce trattarsi di materiale estraneo al girato. Infatti sono sequenze estrapolate dal cortometraggio 7 colpi dell'assassino, diretto da Yari Pignotti nel 2010.

 

scena

42 - 66 Le origini del Male (2017): scena

 

Soundtrack

 

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