Regia di Katrin Gebbe vedi scheda film
“Pelican Blood” è l'horror che non ti aspetti. Dramma familiare gelido senza famiglia, che scoperchia fin da subito la doppia faccia dell'elemento estraneo subentrante, il film fa proprio un immaginario territoriale a stelle e strisce (il ranch) lontanissimo dalla propria provenienza geografica (Germania/Bulgaria) e vi adagia sopra un racconto cupo e tesissimo, a trafti disturbante. Un film che si beve in un sorso, fino alla fine, ma dove proprio l'epilogo é obiettivo sbiadito. Depista e confonde, affastella e accumula, cita e ammicca ("L'esorcista", "Omen"), ma rimane vago nei propri intenti smarrendosi nelle proprie molteplici piste. Un exploit in crescendo, un "Babadook" raggelato, che rifugge la complicità empatica dello spettatore e sfida il ridicolo e l'assurdo. Se il terrore deriva da ciò che non si vede, "Pelican Blood" può ben definirsi un film terrificante, per lo meno in molti passaggi, ma finisce per crollare sotto il peso della propria irrisolutezza, non prendendo mai una vera e propria posizione.
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