La quarantacinquenne Wiebke vive con la figlioletta adottiva Nicolina in un idilliaco allevamento di cavalli. Dopo molti anni di attesa, può finalmente adottare un'altra bambina, la piccola Raya, per dare a Nicolina quella sorellina che ha sempre voluto. La convivenza si rivela armoniosa nelle prime settimane ma non passa molto tempo prima che Wiebke si renda conto che dietro l'indole timida Raya nasconde una personalità sempre più aggressiva e pericolosa. Oltrepassando i propri confini, Wiebke si ritroverà a dover prendere decisioni estreme per proteggere chi ama.
L'uomo ha bisogno di mettersi in contatto con forze ancestrali per riappropriarsi della propria anima, per tutti caduta in un abisso più o meno profondo.
Sembrava un film virato sul sociale, sull’impegno per l’infanzia abbandonata, sulle devianze indotte nella psiche da modelli e comportamenti aberranti.E invece...
Venezia 76 – Orizzonti.
I cuori puri spronati dall'amore non retrocedono dinanzi a nessuna sfida. Per loro, non esistono ostacoli insormontabili, anche quando la ragione spingerebbe a ritornare sui propri passi e alzare bandiera bianca. Certo, lo sconforto può instillare più di un dubbio e la resa profilarsi all'orizzonte, ma anche una minima scintilla, nella forma di un… leggi tutto
Wiebke è una madre single, che gestisce da tempo un maneggio per l'addestramento dei cavalli della polizia. Dopo aver adottato con successo la prima figlia Nicoletta, decide di darle una sorellina ritornando in un non ben precisato paese dell'est per una seconda adozione. All'ingresso dell'orfanotrofio, un arazzo raffigura un pellicano che beccandosi sul petto nutre i suoi… leggi tutto
VENEZIA 76 - ORIZZONTI - FILM DI APERTURA La femmina del pellicano, nel vedere i propri piccoli morire di fame, si becca il petto con violenza e dà il suo sangue in pasto ai pargoli, riportandoli in vita. Questo pare sia cio che rappresenta il quadro che troneggia presso l'orfanotrofio in cui una tenace quarantacinquenne Wiebke, titolare di un maneggio di cui si serve pure la polizia a… leggi tutto
“Pelican Blood” è l'horror che non ti aspetti. Dramma familiare gelido senza famiglia, che scoperchia fin da subito la doppia faccia dell'elemento estraneo subentrante, il film fa proprio un immaginario territoriale a stelle e strisce (il ranch) lontanissimo dalla propria provenienza geografica (Germania/Bulgaria) e vi adagia sopra un racconto cupo e tesissimo, a trafti…
Venezia 76 – Orizzonti.
I cuori puri spronati dall'amore non retrocedono dinanzi a nessuna sfida. Per loro, non esistono ostacoli insormontabili, anche quando la ragione spingerebbe a ritornare sui propri passi e alzare bandiera bianca. Certo, lo sconforto può instillare più di un dubbio e la resa profilarsi all'orizzonte, ma anche una minima scintilla, nella forma di un…
Siamo arrivati al termine anche di questa interessante edizione festivaliera, conclusasi ieri sera, sabato 7 settembre, con una premiazione dai risultati… segue
Sesto anno. Una sola giornata di pioggia, per il resto tanto caldo e tanto sole. Festival affollato, accrediti a migliaia, tanto pubblico. Star innumerevoli, specialmente statunitensi, a percorrere il red carpet. A…
VENEZIA 76 - ORIZZONTI - FILM DI APERTURA La femmina del pellicano, nel vedere i propri piccoli morire di fame, si becca il petto con violenza e dà il suo sangue in pasto ai pargoli, riportandoli in vita. Questo pare sia cio che rappresenta il quadro che troneggia presso l'orfanotrofio in cui una tenace quarantacinquenne Wiebke, titolare di un maneggio di cui si serve pure la polizia a…
Wiebke è una madre single, che gestisce da tempo un maneggio per l'addestramento dei cavalli della polizia. Dopo aver adottato con successo la prima figlia Nicoletta, decide di darle una sorellina ritornando in un non ben precisato paese dell'est per una seconda adozione. All'ingresso dell'orfanotrofio, un arazzo raffigura un pellicano che beccandosi sul petto nutre i suoi…
L’Ordine degli Psicologi avrebbe tutti i diritti di prendersela con Katrin Gebbe, scelta per aprire gli Orizzonti di Venezia 76 con Pelikan blood.
A parte gli scherzi, uno psicoterapeuta in grado di dare giusti consigli e suggerire terapie appropriate alla bionda domatrice di cavalli e bambini devianti c’è, il problema è che lei, in preda a delirio maternale, decide…
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Commenti (2) vedi tutti
L'uomo ha bisogno di mettersi in contatto con forze ancestrali per riappropriarsi della propria anima, per tutti caduta in un abisso più o meno profondo.
commento di Marsil_ClaritzSembrava un film virato sul sociale, sull’impegno per l’infanzia abbandonata, sulle devianze indotte nella psiche da modelli e comportamenti aberranti.E invece...
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