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I miserabili

Regia di Ladj Ly vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I miserabili

di axe
7 stelle

Chris, Gwada e Stephane sono tre poliziotti in servizio di pattuglia presso una cittadina alle porte di Parigi, in un quartiere "difficile". I primi due sono veterani e buoni conoscitori dell'area, il terzo, appena trasferito, è al primo giorno di lavoro con loro. La routine di controllo del territorio è interrotta da un evento anomalo. Presso un circo, un cucciolo di leone è stato rapito; il clan di zingari circensi affronta il "Sindaco", un uomo di colore al comando di una gang. Per evitare uno scontro la squadra di poliziotti avvia un'indagine, appurando che il rapitore è Issa, un adolescente particolarmente turbolento e disturbato. Rintracciano il giovane; dal tentativo di interrogatorio nasce un tafferuglio anche con gli altri ragazzi. Issa rimane tramortito da un colpo di flash-ball; per i tre poliziotti le cose potrebbero mettersi male, pertanto non avvertono i superiori, ne' chiamano i soccorsi. Nel frattembo, un drone pilotato da un altro ragazzo, Buzz, ha ripreso tutto. La squadra utilizza ogni mezzo a sua disposizione per chiudere la questione senza "chiasso". Un film duro e crudo sul disagio delle periferie, ambientato in Francia, ma "adattabile" ad analoghi contesti in altre nazioni. Il sobborgo di Parigi è popolato per lo più da persone di colore; tra i grandi palazzi, frotte di ragazzini passano il tempo per strada, mentre gli adulti sono organizzati in bande o comunque divisi da tensioni razziali e religiose, per via del fondamentalismo islamico sempre in attività di proselitismo. Lo Stato è qui rappresentato dai poliziotti impegnati nel pattugliamento. Il caposquadra, Chris, è un prepotente; gli piace fare il bullo con i ragazzini, ma scende a compromessi con alcuni dei più grandi. Gwada, originario del quartiere, è assertivo nei confronti del superiore. Stephane non condivide i loro metodi e cerca di trattare le controparti con fermezza ma anche educazione, così come ogni buon cittadino si aspetta da un tutore della legge. Gli abitanti del quartiere, però, non sono abituati a tanta gentilezza; i rapporti ed i contrasti si regolano con le maniere forti, la prepotenza, la minaccia. Le Istituzioni, nel quartiere, esercitano solo formalmente il loro ruolo di prossimità al cittadino. I loro rappresentanti sono una banda come un'altra; come tutte le altre gang, gestiscono con spregiudicatezza i loro affari ed i loro interessi, il più onesto dei quali è tornare a casa con la pelle intatta. Non è prevista alcuna effettiva tutela per i più giovani ed i più deboli. Questo contesto può indurire il cuore di Buzz, un ragazzo introverso ed intelligente; può, altresì, scatenare la ferocia di Issa, giovane problematico, ripetutamente umiliato nel corpo e nell'animo. Come è possibile biasimarlo per la sua violenza, dopo tutto ciò che è stato costretto a subire ? Quest'opera ha molte affinità con il film "L'Odio" di Mathieu Kassovitz, per ambientazione, stile, tematiche e conclusione. "L'Odio" è un film che non lascia spazio alla speranza; men che meno ne lascia questo. In quasi venticinque anni, nulla è cambiato nelle periferie, ed anzi lo Stato ha reso la sua presenza ancor più effimera. Il controllo del territorio, di fatto, appartiene alle bande. La polizia ha interesse ad una pace formale in grado di salvare le apparenze senza intaccare gli interessi dei vari gruppi. I più giovani ancora sfuggono a queste dinamiche; il loro fragile idealismo li spinge alla ribellione; ad agire, singolarmente in gruppo, come "schegge impazzite" senza alcuna possibilità di cambiare le cose, ed alimentando costantemente il fuoco dell'odio. Il ritmo della narrazione è serrato. La tensione è tenuta viva dal rapido susseguirsi degli eventi, dal palpabile nervosismo di tutti i personaggi, dall'incertezza circa la sorte di ognuno. Buono è il livello della recitazione; oguno tra gli attori interpreta in modo convincente il proprio personaggio; i tre poliziotti possono apparire, per esigenze di trama, leggermente stereotipati. Le ambientazioni sono circoscritte quasi esclusivamente al sobborgo, con i suoi palazzoni e le strade ingombre di vecchi veicoli e rifiuti. Opera di pregio, (purtroppo) non originale per tematiche, dal forte valore di denuncia del grave disagio sociale delle periferie, e contemporaneamente appassionante film d'azione.

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