Trama
Stéphane è da poco entrato nella squadra anticrimine di Montfermeil, alla periferia di Parigi. Insieme ai nuovi colleghi Chris e Gwada, entrambi più esperti di lui, scopre rapidamente che esistono varie tensioni tra le gang del quartiere. Alle prese con un arresto non facile, un drone cattura ogni loro mossa e azione.
Approfondimento
I MISERABILI: LE RIVOLTE DI PARIGI DEL 2005
Diretto da Ladj Ly e sceneggiato dallo stesso con Giordano Gederlini e Alexis Manenti, I miserabili ruota intorno a Stéphane, un poliziotto che è appena arrivato da Cherbourg per far parte della squadra anticrimine di Montfermeil, sobborgo di Parigi. Nella stessa squadra operano acne di agenti Chris e Gwada, due uomini dai metodi occasionali del tutto "particolari". Ben presto, Stéphane scopre come esistano diverse tensioni nel quartiere tra le diverse bande. Nel tentativo di riportare la situazione all'ordine, i metodi usati durante un interrogatorio vengono filmati da un drone, che segue ogni loro movimento.
Con la direzione della fotografia di Julien Poupard, le scenografie di Karim Lagati, i costumi di Marine Galliano e le musiche del collettivo Pink Noise, I miserabili trae ispirazione dalle rivolte parigine del 2005 scoppiate a Montfermeil, negli stessi luoghi in cui Victor Hugo ha ambientato nel 1862 il suo capolavoro, I miserabili. Più di 150 anni dopo, i giovani di oggi (armati di rabbia contro istituzioni che abusano dei loro poteri) si manifestano come dei moderni Gavroche. Membro del collettivo Kourtrajmé dal 1996, Ladj Ly ha una profonda conoscenza dell'ambiente in cui ha ambientato il film per averlo già preso in esame nel documentario 365 jours à Clichy-Montfermeil (indagando a fondo sui motivi delle rivolte) e nella docufiction Go Fast Connection (con cui ha messo in discussione il mondo in cui i mass media hanno dipinto il sobborgo). Ha raccontato il regista, in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Cannes 2019: "In I miserabili, mio primo lungometraggio di finzione, racconto un po' della mia vita, delle mie esperienze e di quelle dei miei parenti. Tutto ciò di cui parla si basa su cose realmente vissute: il giubilo per la Coppa del Mondo, l'arrivo di un nuovo poliziotto nel quartiere, la storia del drone... Per cinque anni, con la mia videocamera, ho filmato tutto quello che accadeva intorno a me a Montfermeil e, soprattutto, i poliziotti in azione. Quando li vedevo muoversi, cominciavo a filmarli e ho continuato a farlo fino al giorno in cui ho catturato una loro bravata. Non per questo però ho voluto generalizzare il mio racconto. Non esistono bravi ragazzi e poliziotti cattivi ma esistono un'infinità di sfumature, che ho provato a ritrarre senza pregiudizio alcuno. Il mondo in cui viviamo è tanto complesso da non poter esprimere giudizi netti e definitivi".
"Un quartiere povero - ha continuato il regista - è un luogo in cui ognuno, dai poveri ai criminali, cerca di cavarsela arrangiandosi quotidianamente. I miserabili ha sullo sfondo disoccupazione e povertà, due aspetti che sono alla radice di ogni problema. Quando si hanno i soldi,, è più facile convivere con tutti. Quando si è nella miseria, invece, tutto è più complicato: si passa attraverso compromessi, accordi, piccoli traffici... si deve sopravvivere. E in modalità sopravvivenza vi sono anche i poliziotti. Racconto anche la loro miseria, il loro lavoro e il loro background di provenienza (molti non hanno nemmeno studiato). I poliziotti, con i loro controlli sulle identità, in un quartiere conoscono chiunque, sanno a memoria le abitudini di tutti e potrebbero parlare a occhi chiusi di ogni cosa. Eppure, capita ogni tanto che in cerca di un brivido, distrazione o, semplicemente azione, escano dal selciato. La colpa, dunque, non è né dei poveri né dei poliziotti: è semmai della classe politica che per decenni ha lasciato i quartieri meno fortunati a marcire".
Il cast
A dirigere I miserabili è Ladj Ly, regista e sceneggiatore francese. Nato nel 1980 a Monfermeil, Ly ha iniziato la carriera di cineasta entrando a far parte appena adolescente nel collettivo Kourtraimé, fondato nel 1995 dagli amici di infanzia Kim Chapiron e Romain Gavras. Ha mosso i primi passi come attore e… Vedi tutto
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- Premio della giuria (ex aequo) al Festival di Cannes 2019
Commenti (18) vedi tutti
Voto 7 toccante, duro, ma come finisce?
commento di eros7378Film stupendo che coniuga la tensione continua di un thriller con i temi sociali della periferia francese. Da non perdere!
commento di LordClamFilm d'Attualità anche se sotto sotto mi ha convinto a metà.voto.5.
commento di chribio1Bello, ma troppa continua violenza
commento di ottobyteGran bel film che riporta la vita vera in una pellicola, ce n'è bisogno.
leggi la recensione completa di tobanisUn film che dovrebbe esser preso come esempio di descrizione sulla difficile integrazione di razze nei nostri paesi,duro e raggelante....da non perdere.
commento di ezioDal regista francese Ladj Ly, originario del Mali, è arrivato nelle nostre sale – ma si trova anche su alcune piattaforme in streaming – Les Misérables. l film è la rivelazione di un regista semisconosciuto e talentuoso, che ci parla con passione della banlieu parigina di Montfermeil e dei difficili problemi della convivenza multietnica.
leggi la recensione completa di laulilla"Longue vie à la France!"
leggi la recensione completa di emilTra dramma sociale e film poliziesco. Opera prima del regista Ladj Ly. Molto interessante
leggi la recensione completa di Furetto60La vita nelle periferie è lontana anni luce dall' immagine che offrono quasi tutti i media. C’è un baratro tra la realtà e l’immagine mediatica. Come potrebbero i politici risolvere i nostri problemi quando non ci conoscono, non sanno come viviamo né quali sono i nostri codici? (Ladj Ly)
leggi la recensione completa di KurtisonicTutta la parte finale chiarisce molte cose : i ragazzi non si ribellano solo contro i poliziotti che abusano del potere che hanno, ma anche contro i capi quartiere che con la polizia ha trovato taciti compromessi. Insomma, un film che vorrebbe legarsi a "L'odio" di Kassoviz senza saperne però trasmettere la stessa carica visiva ed emozionale.
commento di Peppe ComuneDifficile trovare un difetto in questo poliziesco drammatico. Scrittura, regia ed interpretazioni sono ai massimi livelli sia per efficacia che per realismo. Si vede che chi l'ha scritto (il regista stesso) conosce a fondo la realtà della quale parla. Che poi sia un'opera prima lascia ancor più stupefatti. Imperdibile.
commento di bombo1Ricordate, amici miei, non ci sono né cattive erbe, né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori Victor HUGO, Les Miserables
leggi la recensione completa di gaiartChe dire? Tipico (pessimo) film francese, pesante e volgare. Giustamente premiato all'insulso festival di Cannes Voto 1
commento di lusal43visto ieri a pagamento su miocinema.it (per sostenere la mia sala preferita), lascia senza fiato, duro alla gomorra (ma quata volta c'è anche la "versione" dei poliziotti di quartiere) e non perdona quando ci si sta interrogando sul senso di quella che sembra in fondo una fine convezionale, che però proprio non è
commento di carloz5Tra citazioni di Victor HUGO e reminiscenze di KASSOWITZ e Spike LEE il regista Ladj LU firma un interessante e incisivo apologo sul cuore pulsante delle banlieu.Un film vitale e di questi tempi molto necessario.
leggi la recensione completa di GIMON 82Tra Polisse e Training Day uno sguardo bieco sulle banlieue parigine dove, più che lo spaccato sociale di una rivoluzione tradita, riecheggia la profetica modernità del discorso celiniano. La servetta bretone ha fatto figli...
commento di maurizio73basterebbe solo la spiazzante prima sequenza, dove migliaia di francesi, un melting pot di adulti e giovanissimi di ogni razza e credo, festeggiano gioiosamente per le strade la vittoria ai mondiali di calcio, ma con a contrasto una colonna sonora che minaccia l'apocalisse. Ly gira una potente opera prima con sapienza e incisività.
commento di giovenosta