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I miserabili

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Regia di Ladj Ly

Con Damien Bonnard, Alexis Manenti, Djebril Zonga, Issa Perica, Al-Hassan Ly, Steve Tientcheu, Almamy Kanoute, Jeanne Balibar Vedi cast completo

  • In TV
  • Sky Cinema Drama
  • canale 308
  • Ore 23:20
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Trama

Stéphane è da poco entrato nella squadra anticrimine di Montfermeil, alla periferia di Parigi. Insieme ai nuovi colleghi Chris e Gwada, entrambi più esperti di lui, scopre rapidamente che esistono varie tensioni tra le gang del quartiere. Alle prese con un arresto non facile, un drone cattura ogni loro mossa e azione.

Approfondimento

I MISERABILI: LE RIVOLTE DI PARIGI DEL 2005

Diretto da Ladj Ly e sceneggiato dallo stesso con Giordano Gederlini e Alexis Manenti, I miserabili ruota intorno a Stéphane, un poliziotto che è appena arrivato da Cherbourg per far parte della squadra anticrimine di Montfermeil, sobborgo di Parigi. Nella stessa squadra operano acne di agenti Chris e Gwada, due uomini dai metodi occasionali del tutto "particolari". Ben presto, Stéphane scopre come esistano diverse tensioni nel quartiere tra le diverse bande. Nel tentativo di riportare la situazione all'ordine, i metodi usati durante un interrogatorio vengono filmati da un drone, che segue ogni loro movimento.

Con la direzione della fotografia di Julien Poupard, le scenografie di Karim Lagati, i costumi di Marine Galliano e le musiche del collettivo Pink Noise, I miserabili trae ispirazione dalle rivolte parigine del 2005 scoppiate a Montfermeil, negli stessi luoghi in cui Victor Hugo ha ambientato nel 1862 il suo capolavoro, I miserabili. Più di 150 anni dopo, i giovani di oggi (armati di rabbia contro istituzioni che abusano dei loro poteri) si manifestano come dei moderni Gavroche. Membro del collettivo Kourtrajmé dal 1996, Ladj Ly ha una profonda conoscenza dell'ambiente in cui ha ambientato il film per averlo già preso in esame nel documentario 365 jours à Clichy-Montfermeil (indagando a fondo sui motivi delle rivolte) e nella docufiction Go Fast Connection (con cui ha messo in discussione il mondo in cui i mass media hanno dipinto il sobborgo). Ha raccontato il regista, in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Cannes 2019: "In I miserabili, mio primo lungometraggio di finzione, racconto un po' della mia vita, delle mie esperienze e di quelle dei miei parenti. Tutto ciò di cui parla si basa su cose realmente vissute: il giubilo per la Coppa del Mondo, l'arrivo di un nuovo poliziotto nel quartiere, la storia del drone... Per cinque anni, con la mia videocamera, ho filmato tutto quello che accadeva intorno a me a Montfermeil e, soprattutto, i poliziotti in azione. Quando li vedevo muoversi, cominciavo a filmarli e ho continuato a farlo fino al giorno in cui ho catturato una loro bravata. Non per questo però ho voluto generalizzare il mio racconto. Non esistono bravi ragazzi e poliziotti cattivi ma esistono un'infinità di sfumature, che ho provato a ritrarre senza pregiudizio alcuno. Il mondo in cui viviamo è tanto complesso da non poter esprimere giudizi netti e definitivi".

"Un quartiere povero - ha continuato il regista - è un luogo in cui ognuno, dai poveri ai criminali, cerca di cavarsela arrangiandosi quotidianamente. I miserabili ha sullo sfondo disoccupazione e povertà, due aspetti che sono alla radice di ogni problema. Quando si hanno i soldi,, è più facile convivere con tutti. Quando si è nella miseria, invece, tutto è più complicato: si passa attraverso compromessi, accordi, piccoli traffici... si deve sopravvivere. E in modalità sopravvivenza vi sono anche i poliziotti. Racconto anche la loro miseria, il loro lavoro e il loro background di provenienza (molti non hanno nemmeno studiato). I poliziotti, con i loro controlli sulle identità, in un quartiere conoscono chiunque, sanno a memoria le abitudini di tutti e potrebbero parlare a occhi chiusi di ogni cosa. Eppure, capita ogni tanto che in cerca di un brivido, distrazione o, semplicemente azione, escano dal selciato. La colpa, dunque, non è né dei poveri né dei poliziotti: è semmai della classe politica che per decenni ha lasciato i quartieri meno fortunati a marcire".

Il cast

A dirigere I miserabili è Ladj Ly, regista e sceneggiatore francese. Nato nel 1980 a Monfermeil, Ly ha iniziato la carriera di cineasta entrando a far parte appena adolescente nel collettivo Kourtraimé, fondato nel 1995 dagli amici di infanzia Kim Chapiron e Romain Gavras. Ha mosso i primi passi come attore e… Vedi tutto

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Commenti (18) vedi tutti

  • Voto 7 toccante, duro, ma come finisce?

    commento di eros7378
  • Film stupendo che coniuga la tensione continua di un thriller con i temi sociali della periferia francese. Da non perdere!

    commento di LordClam
  • Film d'Attualità anche se sotto sotto mi ha convinto a metà.voto.5.

    commento di chribio1
  • Bello, ma troppa continua violenza

    commento di ottobyte
  • Gran bel film che riporta la vita vera in una pellicola, ce n'è bisogno.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Un film che dovrebbe esser preso come esempio di descrizione sulla difficile integrazione di razze nei nostri paesi,duro e raggelante....da non perdere.

    commento di ezio
  • Dal regista francese Ladj Ly, originario del Mali, è arrivato nelle nostre sale – ma si trova anche su alcune piattaforme in streaming – Les Misérables. l film è la rivelazione di un regista semisconosciuto e talentuoso, che ci parla con passione della banlieu parigina di Montfermeil e dei difficili problemi della convivenza multietnica.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • "Longue vie à la France!"

    leggi la recensione completa di emil
  • Tra dramma sociale e film poliziesco. Opera prima del regista Ladj Ly. Molto interessante

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • La vita nelle periferie è lontana anni luce dall' immagine che offrono quasi tutti i media. C’è un baratro tra la realtà e l’immagine mediatica. Come potrebbero i politici risolvere i nostri problemi quando non ci conoscono, non sanno come viviamo né quali sono i nostri codici? (Ladj Ly)

    leggi la recensione completa di Kurtisonic
  • Tutta la parte finale chiarisce molte cose : i ragazzi non si ribellano solo contro i poliziotti che abusano del potere che hanno, ma anche contro i capi quartiere che con la polizia ha trovato taciti compromessi. Insomma, un film che vorrebbe legarsi a "L'odio" di Kassoviz senza saperne però trasmettere la stessa carica visiva ed emozionale.

    commento di Peppe Comune
  • Difficile trovare un difetto in questo poliziesco drammatico. Scrittura, regia ed interpretazioni sono ai massimi livelli sia per efficacia che per realismo. Si vede che chi l'ha scritto (il regista stesso) conosce a fondo la realtà della quale parla. Che poi sia un'opera prima lascia ancor più stupefatti. Imperdibile.

    commento di bombo1
  • Ricordate, amici miei, non ci sono né cattive erbe, né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori Victor HUGO, Les Miserables

    leggi la recensione completa di gaiart
  • Che dire? Tipico (pessimo) film francese, pesante e volgare. Giustamente premiato all'insulso festival di Cannes Voto 1

    commento di lusal43
  • visto ieri a pagamento su miocinema.it (per sostenere la mia sala preferita), lascia senza fiato, duro alla gomorra (ma quata volta c'è anche la "versione" dei poliziotti di quartiere) e non perdona quando ci si sta interrogando sul senso di quella che sembra in fondo una fine convezionale, che però proprio non è

    commento di carloz5
  • Tra citazioni di Victor HUGO e reminiscenze di KASSOWITZ e Spike LEE il regista Ladj LU firma un interessante e incisivo apologo sul cuore pulsante delle banlieu.Un film vitale e di questi tempi molto necessario.

    leggi la recensione completa di GIMON 82
  • Tra Polisse e Training Day uno sguardo bieco sulle banlieue parigine dove, più che lo spaccato sociale di una rivoluzione tradita, riecheggia la profetica modernità del discorso celiniano. La servetta bretone ha fatto figli...

    commento di maurizio73
  • basterebbe solo la spiazzante prima sequenza, dove migliaia di francesi, un melting pot di adulti e giovanissimi di ogni razza e credo, festeggiano gioiosamente per le strade la vittoria ai mondiali di calcio, ma con a contrasto una colonna sonora che minaccia l'apocalisse. Ly gira una potente opera prima con sapienza e incisività.

    commento di giovenosta
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

emil di emil
7 stelle

Si apre con i festeggiamenti della coppa del mondo “I miserabili “ di Lady Ly, immagini di bandiere francesi che sventolano, e canti di vittoria, frammenti di giubilo ed unità che più false non si può. Perché finita la sbornia, si torna a casa, a Montfermeil, sobborgo alle porte di Parigi, dove i più deboli ed i reietti vengono lasciati a marcire. … leggi tutto

14 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

EightAndHalf di EightAndHalf
5 stelle

Ladj Ly, regista francese originario del Mali, esordisce al lungometraggio in concorso al 72esimo Festival di Cannes con un thriller drammatico che si ambienta nella periferia di Parigi, tra edifici decadenti e esseri umani altrettanto decadenti. Con una disillusione e un tocco che cercano di distinguersi e di darsi un tono con delle carrellate fluide e costantemente in movimento - alternate… leggi tutto

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tobanis di tobanis
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Usti che bel film. Una giornata su una pattuglia della polizia, che bazzica una zona periferica di Parigi, un piccolo comune nell’hinterland, ma di fatto parte della grande città. Altro non direi, se non consigliarlo assolutamente. E’ un film, ma te ne dimentichi dopo 2 minuti, tanto il tutto appare reale, gusto, credibile, vivo. Sicuramente aiuta un cast da paura, tutta gente…

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laulilla di laulilla
8 stelle

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axe di axe
7 stelle

Chris, Gwada e Stephane sono tre poliziotti in servizio di pattuglia presso una cittadina alle porte di Parigi, in un quartiere "difficile". I primi due sono veterani e buoni conoscitori dell'area, il terzo, appena trasferito, è al primo giorno di lavoro con loro. La routine di controllo del territorio è interrotta da un evento anomalo. Presso un circo, un cucciolo di leone…

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Furetto60 di Furetto60
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Marianne impugna la bandiera della Francia e una baionetta, immersa nel bel mezzo di una folla in tumulto, immagine iconica dell’opera di Eugène Delacroix, che ispirò Victor Hugo per la stesura del suo epico dramma popolare “I Miserabili". Stessa elegante citazione, è l’incipit dell’opera prima del regista Ladj Ly che infatti si apre con la stessa…

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Kurtisonic di Kurtisonic
7 stelle

Chiunque abbia visto I Miserabili non può che inevitabilmente collegarlo al suo antesignano degli anni novanta, il capolavoro di Mathieu Kassovitz, L’Odio (1995). Non è solo coincidente l’ambientazione scenica e sociale delle periferie urbane francesi, in due film che potremmo definire un parto unico ma anche  ricorrente nel cinema, diciamo dei.. gemelli diversi. A…

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