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Gloria Mundi

Regia di Robert Guédiguian vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gloria Mundi

di obyone
8 stelle

Ariane Ascaride

Gloria Mundi (2019): Ariane Ascaride

 

Venezia 76. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Il capo chino in posa contrita e lo spirito rivolto all'effimero: con questo atteggiamento il Papa neo-eletto viene ricondotto alla realtà delle cose terrene mentre il cerimoniere recita solenne "Sic transit gloria mundi". Nel burrascoso passato della cristianità il monito suonava spaventosamente lugubre per effetto delle morti violente che avevano stroncato la vita di molti pontefici. Il potere è effimero come la stoppa che brucia velocemente alla sommità di un'asta d'argento che lo stesso uomo di chiesa accende recitando la formula latina estrapolata da "De Imitatione Christi", testo certosino, anonimo, e probabilmente arrivato nella stesura quattrocentesca dopo una lunga serie di aggiunte e rimaneggiamenti. Un testo, tra i più letti della cristianità, secondo solo alla Bibbia, in cui è evidente l'intento dell'autore di ricondurre alla perfetta imitazione di Cristo il comportamento dell'uomo. Il potere e la ricchezza sono vane. La morte spazza via ogni cosa e solo un'anima purificata nell'imitazione del Figlio di Dio può resistere alla forza distruttrice della morte.

Robert Guédiguian, libero pensatore, ateo e marxista ha mutuato da un testo religioso e medievale il titolo della sua ultima fatica cinematografica. Il Gloria Mundi del regista francese è il capitalismo contemporaneo che ha plasmato il modo di vivere dell'uomo post-industriale. Un modus vivendi concepito sulla soddisfazione di bisogni effimeri e sul consumismo più sfrenato. Guédiguian suggerisce che il profitto abbia corrotto il pensiero dell'umanità al punto da non renderne riconoscibile la vanità. La vita è, comunque, breve ed il successo terreno non solleva l'uomo dal leggere sulla propria lapide sopolcrale quel "Sic transit gloria mundi"' che doveva condurre chiunque sedesse sullo scranno di Pietro verso l'assimilazione del principio della caducità dell'esistenza, e, di conseguenza, verso l'utilizzo disinteressato del potere terreno concesso da Dio e dagli uomini e rinnegato dallo stesso Cristo nella sua breve vita terrena.

 

Gérard Meylan, Ariane Ascaride

Gloria Mundi (2019): Gérard Meylan, Ariane Ascaride

 

I personaggi del nuovo dramma sociale, scritto dal regista e dallo sceneggiatore Serge Valletti, sono vittime e artefici del sistema capitalista moderno al quale contribuiscono a dare forma. Sylvie, il fulcro del gruppo, lavora di notte per un'impresa di pulizie allo scopo di arrotondare le entrate del compagno autista di autobus. Il lavoro è precario e le condizioni dello stesso inaccettabili. Sylvie cerca di convincere i propri colleghi a scioperare per strappare una paga decente. Quasi tutti extracomunitari e dipendenti dal posto di lavoro, per il rinnovo del permesso di soggiorno, non possono e non vogliono seguirla nelle crociate sindacali che migliorebbero al massimo la vita dei francesi. La figlia di Sylvie, Mathilda, lavora, svogliatamente, in un negozio di abbigliamento dividendosi nel ruolo di commessa e in quello nuovo di madre. Già da tempo ha messo l'occhio sul posto da responsabile, promessole dall'amante, nel nuovo negozio di rivendita di oggetti usati che costui sta per aprire, uno dei tanti destinato a prosperare nelle banlieue di Marsiglia dove i "banchi dei pegni" e i "compro-oro" hanno da tempo modificato la struttura economico-sociale della città. È la necessità di accudire la piccola Gloria che spinge Sylvie a riallacciare i rapporti con l'ex compagno e padre di Mathilda, Daniel, appena uscito di galera dopo aver scontato una condanna per omicidio che l'ha tenuto fuori dai giochi per qualche decennio, qunto è bastato a Sylvie per rifarsi una vita con Richard ed avere una seconda figlia, Aurore. Mathilda non vorrebbe lasciare la figlia al nonno ma la mancanza di soldi, il nido troppo caro, e gli orari impossibili della madre la costringono a rivedere il padre galeotto. La necessità di Mathilda di ricorrere ai servizi del padre si acuisce quando i rapporti con il compagno Nicolas, che ha speso tutti i suoi soldi per la macchina e l'attività di chauffeur indipendente, diventano sempre più tesi. Meschine e perdenti sono le anime inaridite di questa Marsiglia, che ricorda da vicino quella di Kechiche. Orribili palazzi, squallidi negozietti, rifugi per extracomunitari e lunghi ed alienanti serpentoni d'asfalto in cui le persone si agitano nel tentativo di migliorare la propria sorte, inconsapevoli che tanta agitazione fa sprofondare più velocemente nelle sabbie mobili di una città avara e problematica. Non c'è nemmeno la consolazione del convivio attorno ad un "Cous Cous" fumante poiché ognuno pensa a se stesso per rimanere a galla nelle difficoltà quotidiane che hanno annichilito ogni forma di sentimento familiare. Il sistema su cui reggono le fondamenta fluttuanti di questa grigia Marsiglia è fatto di pulitori sfruttati, operai senza contratto che ricondizionato oggetti usati, ceduti da poveracci costretti a vendere lo status symbol di una condizione sociale privilegiata che non è mai stata loro. Al polo opposto la città brulica di persone che si fanno beffe della dignità umana e si abbandonano, incondizionatamente, alle leggi del danaro che altera le capacità di giudizio causando violenza e disprezzo.

 

Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan

Gloria Mundi (2019): Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan

 

Il mondo immortalato dalla fotografia di Pierre Milon è segnato da un freddo egoismo che non ammette speranza. Nemmeno la mano gentile che, nel tragico finale, invita l'altra a cederle l'oggetto contundente è sufficiente a riequilibrare le forze in campo, perché, sembra dire il regista, si tratta di un gesto isolato, il gesto di un vinto che ha abbandonato ogni velleità terrena per concedersi alla poesia e alla cura delle persone care, il gesto di un flagellante che non si cura più del corpo ma dell'anima. Per ribellarsi al disinteresse e l'egocentrismo questa purezza di spirito è, per Guédiguian, condizione essenziale; ma non è sufficiente perché solo una comunità intera può cambiare lo stato delle cose. Se il messaggio non è completamente privo di speranza ciò lo si deve al gesto di Daniel che, seppur in una concezione laica e politica, assume il messaggio di quell'Imitatione Christi citata nel titolo che chiede a ciascuno, a gran voce, di prestare maggior attenzione al bene comune a discapito delle cose materiali, palliativo di un'esistenza vuota ed inutile.

Gloria Mundi è l'atto di ribellione di un gruppo di artisti impegnati che gridano la loro rabbia per una stagione di impegno civile agonizzante. Ariane Ascaride, premiata con la Colpa Volpi per la miglior interpretazione, corona una carriera che l'ha vista al fianco del marito regista per ben quarant'anni. Le ho preferito l'ossigenata Mariana Di Girolamo nel film di Larrain ma si tratta sempre di un'ottima prova in un film più corale in cui dimostrare la propria bravura è senz'altro più complesso per via di un personaggio meno appariscente anche se a suo modo ribelle.

Film da salvaguardare visto l'inevitabile collo di bottiglia che si verrà a formare nei prossimi mesi di distribuzione cinematografica.

 

Anaïs Demoustier, Robinson Stévenin

Gloria Mundi (2019): Anaïs Demoustier, Robinson Stévenin

 

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