Regia di Vadim Perelman vedi scheda film
Si torna all'interno dei campi di concentramento con Lezioni di Persiano, un film che ha dalla sua le ottime scenografie, una curatissima fotografia e le interessantissime interpretazioni degli attori. Brilla l'argentino Nahuel P. Biscayart, col suo tono sommesso, impaurito e disperato, un atteggiamento perfettamente allineato all'orrore della situazione che sta vivendo il suo personaggio. Un'intuizione circostanziale, il possedere un libro scritto in persiano appena scambiato con un panino, sarà quella che gli permetterà di salvarsi la vita. Aiutato dal fato che vuole che vi sia un capitano delle SS che organizza il cibo per gli ufficiali e i prigionieri di un campo di concentramento in cerca di un persiano, riesce a sfruttare la situazione grazie a una prodigiosa qualità mnemonica. Si troverà così a insegnare una lingua di totale invenzione al capitano nazista, resistendo agli attacchi di panico e alle minacce, e convincendo lo stesso di imparare il farsi.
Una sceneggiatura, dunque, abbastanza originale che riesce anche a caratterizzare a dovere i personaggi, facendo de Lezioni di Persiano un buon prodotto. Molto bravo anche Lars Eidinger, un ufficiale delle SS poi non così egoista al punto da esser generoso con chi pensa gli sia stato d'aiuto. Eidinger, attore di Berlino, sembra essersi vagamente ispirato nello stare in scena al Ralph Fiennes di Schindler's List.
La regia dell'ucraino di origini ebraiche Vadim Perelman è molto ispirata. Buon prodotto.
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