Regia di Luke Jaden vedi scheda film
Halloween fa paura. Al di là della ludica e carnevalesca festività animata dagli adolescenti. Lontano da zucche illuminate, così come da maschere e serial killers, Boo! affronta un differente tipo di orrore. Un orrore generato, alimentato e poi scatenato da fantasmi interiori dei componenti che popolano la casa di ogni nucleo familiare.
Detroit, notte di Halloween del 1980: Memphis, un veterano di guerra, dopo avere ucciso la moglie si toglie la vita.
Detroit, Halloween, oggi.
James (Rob Zabrecky) ed Elyse (Jill Marie Jones) sono una coppia timorata di Dio, fortemente cattolica e praticante. Hanno due figli, il più piccolo Caleb (Jaden Piner) e l'ormai adolescente Morgan (Aurora Perrineau), quest'ultima costretta ad uscire di nascosto per incontrarsi con il fidanzato Ashton. La vigilia del 31 ottobre, la famiglia è fatta mira di uno scherzo: sulla soglia di casa è stata lasciata una confezione che, per rispetto della tradizione, invita ad allestire i festeggiamenti di Halloween. È la classica "catena", ovvero quel pacco deve poi essere collocato di fronte alla porta di casa di qualcun altro. James, estremamente ostile al sottofondo pagano che sta dietro alla celebrazione del 31 ottobre, rifiuta di prendere in considerazione l'ipotesi di festeggiare e distrugge il pacco. Con il passare delle ore, prima Caleb quindi Morgan ed Elyse vivono allucinanti visioni, con loro stessi soggetti di sanguinari incidenti. James scopre che la maledizione di Halloween potrebbe avere un fondo di verità: infatti anche Memphis, il veterano di guerra suicida, aveva rifiutato di completare la catena.
"Nessuno potrà più farmi del male, se me ne faccio da sola." (Morgan)
Luke Jaden, in coppia con Diane Michelle, scrive una sceneggiatura complicata che approda all'horror principalmente per gli spaventosi venti minuti conclusivi, senza però prima essere transitata dal dramma che può coinvolgere ogni buona famiglia. Dramma qui scaturito da un ossessivo attaccamento religioso da parte di James, fondamentalista cattolico, indotto ad agire in maniera patriarcale e totalitaria. Non crede al piccolo Caleb quando gli racconta delle sue inquietanti visioni notturne ma il figlio gli fa osservare, con estrema acutezza, che chi è cattolico è illogicamente fedele: crede, senza alcuna prova, acriticamente, in tutto quello che sta scritto nella Bibbia. Sono questi piccoli dettagli a fare la differenza, anche in un horror dal titolo -banalissimo e più volte utilizzato- come Boo! Il contenuto, in questo caso, si discosta anni luce dalla media dei film inseriti nel filone di Halloween. Qui non ci sono teenagers in maschera, e nemmeno killers indistruttibili. Piuttosto è presente un'entità davvero malefica, sorta di boogeyman del profondo: alimentata dalle ansie, le paure, i timori che possono generarsi, per poi crescere incontrollate, all'interno di un nucleo familiare. Anche in un nucleo apparentemente perfetto.
Come regista Luke Jaden debutta nel 2014 con lo sconosciuto Madman or martyr; dirige quindi diversi cortometraggi uno dei quali finisce nel collettivo Dark, deadly & dreadful (2018). Ma il vero salto di qualità, stando al non banale risultato, è proprio questo recente Boo!. Film che si distingue per una fotografia dalle tonalità grigie e fumose, con colori apparentemente slavati e tinte predominanti che vanno dal blu, passando per marrone e nero.
Boo! riesce anche a creare certa inquietudine per una serie di spaventose trovate, accentrate in un finale davvero riuscito. Le poche sequenze splatter, frutto di visioni e incubi, sono decisamente intense, lasciando il segno non tanto per la violenza in sé ma per il contesto di opprimente e malsana ambientazione in cui si esprime. Così la scena di Morgan che si sfracella il viso nello specchio del bagno non fa meno impressione di quella in cui James è vittima di un bambino spettale privo di occhi, apparso sulla soglia di casa mentre -citando appunto la Bibbia- sentenziando "occhio per occhio", con un cucchiaio procede ad enucleare gli occhi del non più scettico padre di famiglia. Horror quindi in parte ordinario ma forte di un paio di trovate che lo rendono decisamente diverso. L'armamentario del genere, presente in tutte le sue possibilità, è qui utilizzato in funzione di una storia. In questa casa popolata da individui (in)felici l'uomo nero potrebbe pure esserci, fors'anche evocato dalle psicosi e dai fantasmi interiori dei protagonisti.
“La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l’oppio dei popoli.” (Karl Marx)
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