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Barbablù

Regia di Georges Méliès vedi scheda film

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La recensione su Barbablù

di undying
8 stelle

Le vicende di Barbablù, animate da un diavolo tentatore alle prese con una nuova moglie insediatasi nel lussuoso castello. Georges Méliès, impegnato in una storia più articolata, spazia dal comico all'horror, mettendo in scena attori particolarmente frenetici, e vivaci scenografie.

 

Barbablù (Georges Méliès), sommerso da donne che vogliono esserne moglie, fa la sua scelta, che viene celebrata con un pranzo regale. In seguito consegna alla nuova moglie (Jehanne d'Alcy) un mazzo di chiavi, che aprono tutte le porte del castello. Non solo, Barbablu dona alla moglie anche quella che riguarda una stanza inaccessibile e che non dovrà mai aprire. Istigata da un diavolo tentatore, la donna decide di violare il segreto. Scopre così, appesi al soffitto, i tanti cadaveri delle precedenti spose di Barbablù, cadendo in disgrazia.

 

Eccezionale "lungometraggio" (per l'epoca) nel quale Méliès si dilunga mettendo insieme una storia che si svolge su più scenari (sempre con elaborati fondali, sullo sfondo). Anche i registri tematici variano: una prima parte ironica, da commedia ante litteram (con gli esilaranti inservienti e i cuochi al lavoro) cede il posto all'horror (i cadaveri delle ex mogli) e al thriller (l'accanimento di Barbablù nei confronti della donna quando scopre che ha utilizzato la chiave). Si nota con quanta attenzione il regista abbia messo in scena ogni dettaglio, curando in particolar modo le scenografie volutamente retoriche. Inoltre, a differenza del solito, Méliès fa uso di un gran numero di comparse, con indovinata scelta di tipi stravaganti. 

 

Barbe Bleue (Georges Méliès, 1901)

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