Regia di Chloé Zhao vedi scheda film
Un anno nella vita di Fern (McDonald), vedova che si arrabatta tra lavori precari e oltre al marito ha anche perso la propria abitazione nel Nevada. Così, suo malgrado, decide di unirsi col suo van (che è anche la sua casa) a un gruppo di persone nella sua stessa condizione nomade. Ma Fern è inquieta, continua a spostarsi, a inseguire i propri fantasmi.
Tratto dal libro omonimo di Jessica Bruder e diretto, sceneggiato e montato dalla regista Chloè Zhao (già autrice dell’apprezzato The Rider), Nomadland è un road-movie dal piglio documentaristico, un’opera immersiva nel quotidiano di uno dei tanti diseredati che hanno perso tutto, o quasi, con la crisi del 2008. Nonostante la suggestività di alcune riprese paesaggistiche, la prova come sempre maiuscola di Frances McDormand (premio Oscar per la terza volta) e le altre due statuine conseguite dal film (miglior regia e miglior film), il film della regista cinese non ha un solo guizzo e procede monocorde per quasi due ore a squadernare sotto gli occhi dello spettatore la desolazione di quella condizione di vita.
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