Regia di Joe Carnahan vedi scheda film
La sorpresa che non ti aspetti si chiama "Boss Level".
L’ex Seals Roy Pulver (Frank Grillo) è prigioniero di un loop temporale che lo condanna a rivivere lo stesso giorno per poi morire nei modi di disparati. Sopravvivere anche un secondo in più del giorno prima, questo gli permetterebbe di avvicinarsi al deus ex machina che orchestra il tutto, il colonnello Ventor (Mel Gibson) , e scoprire quale piano si nasconde dietro tutto ciò.
Boss Level è un lavoro assolutamente sopra le righe, un mix fra azione, fantascienza e thriller, che rischia di ribaltarsi ad ogni curva, ma che poi , tra una derapata e l’altra arriva a tagliare il traguardo con la sicurezza dei grandi campioni. L’idea del loop non è nuova certo: non soltanto “Ricomincio da capo” (commedia straconosciuta e strariuscita con Bill Murray), ma anche “Source Code” e “Edge of Tomorrow” sono scopiazzati nel film. Poco importa, perché al centro della storia c’è una questione di opportunità, un ‘altra opportunità, offerta ad un uomo, padre e marito assente, che può rimediare a quanto di sbagliato fatto. Questa emotività emerge nel film con coraggio, tra un uccisione e l’altra, surclassando qualsiasi elemento pulp (molto pulp, “pure troppo!”, diceva Bebo Storti qualche anno fa), accompagnata da una sagace ironia che salva il film.
Dopo i primi cinque minuti e circa una ventina di “f**k si è tentati di interrompere la visione, ma poi ogni cosa va al posto suo, anche perché si ride spesso e di gusto. Il resto è merito di Frank Grillo, duro dalla insospettabile vis comica , che presta anima e corpo alla pura serie B, in un interpretazione da leccarsi i baffi, mentre Gibson, oramai impiegato sempre più spesso in ruoli minimali da villain, poteva esser sfruttato meglio, cosi come Michelle Yeoh.
Un guilty pleasure insospettabile ma dannatamente riuscito.
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