Questo cortometraggio è un episodio di "L'amore a vent'anni". Truffaut mette ancora in scena il proprio alter ego Antoine Doinel (sempre interpretato da Jean-Pierre Léaud) per rappresentare un storia emblematica: Antoine cerca in tutti i modi di conquistare Colette e quando crede di esserci riuscito, lei va a cena con un altro.
Quando Truffaut scrisse “La vita scende e lo spettacolo sale” intendeva certo parlare della macchina dei sogni, il cinema, di cui fu grande manovratore.
Il finale di Antoine et Colette, al contrario, con i tre incollati al televisore per seguire il concerto di Schwarzhof che, ahimè, Antoine avrebbe preferito ascoltare in sala con Colette se solo lei l’avesse badato un… leggi tutto
L'amore beffardo e spietato (e non corrisposto), l'ingenuità dell'innamorato, lo spirito candido di Doinel: c'è tanto dell'opera di Truffaut in questa mezzoretta di episodio. E Léaud è l'uomo (il ragazzo) giusto al posto giusto. leggi tutto
Riallacciandomi alla mia recente recensione di Terminator 2 – Il giorno del giudizio, questo nuovo sondaggio, che va ad aggiungersi alla lunga lista degli esistenti (dai tag che trovate sulla pagina, potete…
Quando Truffaut scrisse “La vita scende e lo spettacolo sale” intendeva certo parlare della macchina dei sogni, il cinema, di cui fu grande manovratore.
Il finale di Antoine et Colette, al contrario, con i tre incollati al televisore per seguire il concerto di Schwarzhof che, ahimè, Antoine avrebbe preferito ascoltare in sala con Colette se solo lei l’avesse badato un…
Questo cortometraggio, in cui Antoine Doinel ha diciassette anni, è un filosofico ritratto dell’adolescenza, l’età in cui le idee sono chiare e determinate, ma le imprese timide e maldestre. Prima che l’esperienza degli anni ribalti la situazione, insinuando il dubbio e suggerendo il pragmatismo, la vita assomiglia al goffo inseguimento di un sogno, che ci vede…
Un po’ per caso e un po’ per desiderio, l’ex giovane turco François offre un seguito al suo esordio. Il secondo capitolo delle avventure di Antoine Doinel nasce così, senza troppi problemi: non pianificato, ma generato con estrema naturalezza. Truffaut si rende ben conto che dopo aver illustrato un’infanzia drammatica come quella de I quattrocento colpi non…
L'amore beffardo e spietato (e non corrisposto), l'ingenuità dell'innamorato, lo spirito candido di Doinel: c'è tanto dell'opera di Truffaut in questa mezzoretta di episodio. E Léaud è l'uomo (il ragazzo) giusto al posto giusto.
Piccolo film con il quale Truffaut disegna un altro passaggio nella vita di Antoine Doinel, personaggio prediletto e molto vicino ad essere la sua rappresentazione. Il tema del sogno infranto è trattato con leggerezza ed umorismo, il passaggio dall'infanzia all'adolescenza (che iniziò con la fuga finale de "i quattrocento colpi") è visto nel rapporto d'amore che rappresenta l'illusione più…
Nella scena finale dei “400 colpi” Truffaut compie una mossa a sorpresa contravvenendo alla regola canonica dettata dai consueti meccanismi narrativi cinematografici che legano una normale catena di eventi ad una serie di relazioni di causa ed effetto. E ci propina di conseguenza un finale aperto con la mdp a stringere in un leggendario stop frame sul volto del ragazzo in fuga posto a tu…
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Commenti (3) vedi tutti
L’amore a vent’anni, brutta storia! O forse no …
leggi la recensione completa di yumeChe bellezza… "L'amour à vingt ans!" . Piccolo film meraviglioso.
commento di Axerothvedere opinione di "L'amore a vent'anni", in quanto "Antonie e Colette" è soltanto uno degli episodi ke ne fanno parte.
commento di howl