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Mio fratello rincorre i dinosauri

Regia di Stefano Cipani vedi scheda film

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La recensione su Mio fratello rincorre i dinosauri

di Furetto60
7 stelle

Intenso e poetico.Prova attoriale "maiuscola"

Il film, diretto dall’esordiente Stefano Cipani e tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Giacomo Mazzario, che ne ha scritto la sceneggiatura insieme a Fabio Bonifacci, racconta  di una famiglia costituita da una coppia con tre figli, in attesa di un fratellino che si rivela molto speciale, infatti Giò, il nuovo arrivato, è affetto dalla sindrome di Down, i genitori apprendono la notizia solo alla nascita e questo ovviamente li lascia sgomenti, ma si riprendono presto, sono affiatati e  premurosi e reagiscono con maturità, affrontando l’ inaspettata situazione con dedizione e sensibilità , Come nel romanzo, viene preso in considerazione  il punto di vista del fratello maggiore Jack. È lui il vero protagonista della storia, è colui che ha atteso con ansia e trepidazione l’arrivo di questo fratello, lui che ha due sorelle con le quali ha difficoltà a relazionarsi. I genitori hanno descritto il neoarrivato, come un bimbo “dotato di poteri speciali”cioè capace di "dar vita alle cose". Ma Giò in buona sostanza è malato e quando Jack raggiunge l’età di 14 anni e consapevolizza del tutto la patologia da cui il fratellino è afflitto, è disorientato e si  vergogna, Giò diventa una presenza ingombrante e talvolta anche imbarazzante, con  i suoi comportamenti bizzarri e imprevedibili, Jack non sa come comportarsi, in più gli deve dedicare particolari attenzioni, in quanto il piccolo non è del tutto autosufficiente, ciò si traduce, per lui adolescente alle prese con il primo anno di liceo, entrato come riserva, in un “complesso musicale” dove suona la batteria   e la prima cotta, in  una situazione emotivamente complessa e difficile da gestire. Jack, molto efficacemente interpretato da Francesco Gheghi, spaventato e al contempo imbarazzato, arriva sciaguratamente a negare l’esistenza del fratellino, di fronte ai nuovi compagni e ad Arianna la ragazza di cui è innamorato, per giunta cancella da “you tube” un suo video, incolpando un fantomatico gruppo neonazista. Le bugie, si sa, vengono sempre a galla e ben presto Jack si troverà “costretto” dalle circostanze a fare pubblicamente ammenda e ad ammettere la verità. Ciò lo metterà in cattiva luce con amici, compagni di scuola e soprattutto con Arianna, che lo allontanano sdegnati, isolandolo, ma poi inevitabile arriva il perdono dei genitori e una bella chiacchierata chiarificatrice, che gli farà comprendere e soprattutto accettare fino in fondo Giò, la sua vitalità e il suo particolarissimo modo di vedere la realtà, un modo genuino e diretto e per questo autentico e sincero. Il film è profondo, ma non pesante. I problemi quotidiani che vive questa famiglia, peraltro molto unita e comunicativa, che vanno dalla emarginazione da parte di amici imbarazzati, alle difficoltà economiche, provate sulla propria pelle,a causa di istituzioni latitanti, vengono raccontati senza reticenza, ma non sono centrali. Il regista, invece muovendosi sulla stessa falsariga del romanzo, si sofferma sul senso di inquietudine e anche di inettitudine, che provano coloro che si confrontano con dei soggetti “diversi”, dunque si accosta alla problematica in maniera delicata e garbata, priva di strumentalizzazioni didattiche, con uno sguardo fresco e spassionato, evitando stereotipi compassionevoli e generalizzazioni stucchevoli. Nel complesso “Mio fratello rincorre i dinosauri” è un racconto di formazione, che alterna momenti leggeri a sguardi più asciutti, realistici, ispirandosi a una storia vera, ha un gusto agrodolce che tocca con grande sensibilità temi come la paura del giudizio altrui e il rifiuto della diversità, il  bullismo e l’accettazione di se. Eccellente  l’interpretazione di tutti gli attori per una prova decisamente “difficile”

 

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