Regia di Kasi Lemmons vedi scheda film
Per come è concepito, sceneggiato, realizzato e finanche musicato, questo "Harriet" è un film che avrebbe potuto essere di trent'anni fa: vecchio (o fuori tempo, lo stesso) in tutti i suoi aspetti, improponibile negli anni (quasi 20) del duemila. La regia che è pur generosa e piena di buone volontà non ha nessuna originalità, e si muove lungo canoni stravisti e stradetti. Curioso anche notare che la fisicità della protagonista (Cynthia Erivo), pur assomigliando molto alla vera protagonista della storia (realmente esistita), rimanda anche al Color Viola di Golberghiana memoria, ulteriore indizio di un film che intende essere un po' ruffiano, ma che seguendo questa intenzione finisce per farsi solo del male.
Perdibile senz'altro.
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