È il 1936 e il marchese di Acaquafurata che ha vissuto per anni a Parigi torna in Sicilia per prendere possesso di un palazzo che gli ha lasciato sua cugina. Ma la donna ha posto un vincolo, il palazzo deve diventare la sede della Casa del Fascio.
Note
Un romanzo dalla storia affascinante (di Domenico Campana), una bella sceneggiatura (dove compare Suso Cecchi D'Amico), una musica dalle sonorità non banali (di Eugenio Bennato) e un Giannini in gran forma. Ma non bastano a fare un buon film. Perché la regia del debuttante Sciarra è incapace di trasformare le eleganti collaborazioni in cinema. Il suo sguardo è ora televisivo, ora pubblicitario, cosicché il film assomiglia più a un Tornatore di serie B che a un'opera dalle ambizioni originali. Finale con citazione doc che alimenta il rammarico.
Film che si lascia guardare per la bravura di Giannini e per le stupende rotondita' della Tiziana Lodato, bravina anche nella recitazione.In Viola di mare sarebbe stata molto adatta nel ruolo di una delle due ragazze.
In pieno fascismo, un nobile siciliano inviso al regime rientra in patria per prendere possesso di un palazzo che, per volontà della famiglia, sarebbe destinato a diventare una Casa del fascio. L'uomo si finge morto e lascia la casa in eredità a una coppia di giovani sposini poveri. Il piano funziona finchè non scatta l'attrazione fra il nobile e la sposina.
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In pieno fascismo, un nobile siciliano inviso al regime rientra in patria per prendere possesso di un palazzo che, per volontà della famiglia, sarebbe destinato a diventare una Casa del fascio. L'uomo si finge morto e lascia la casa in eredità a una coppia di giovani sposini poveri. Il piano funziona finchè non scatta l'attrazione fra il nobile e la sposina.
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Nel film c'erano diverse componenti per fare un ottimo film, ed evidentemente Sciarra si era venduto per quello che non era e Procacci, vecchio lupo produttivo ed innovativo non aveva capito che non era all'altezza ed il proseguo lo ha definitivamente siglato, per un regista sopravvalutato e non per poco. Qui ha rovinato un progetto ad iniziare dal romanzo di Domenico Campana e…
Il marchese di Acquafurata, fervente antifascista, torna in incognito da Parigi nella Sicilia del 1936 per impedire che la splendida villa di famiglia, lasciatagli in eredità dalla cugina, venga trasformata nella Casa del Fascio. Novello Mattia Pascal, si finge morto facendosi passare per il suo maggiordomo (perito in un incendio) e, per non…
Non si può non concordare con Mereghetti, quando scrive, a proposito di questo film, che si tratta di «cinema che non ha nulla da dire, e lo dice male». La stanza dello scirocco, infatti, non è nient'altro che un film inutile, di cui non si riesce proprio a capire il senso, né si capisce come chi lo ha prodotto possa avere deciso di buttar via in così malo modo il proprio denaro e…
L'ho appena visto; è uno dei film più brutti ed insulsi che ho visto negli ultimi tempi. Ma qual'è il centro del film? I tempi registici? Questa è solo una cartolina da agenzia di viaggi!!!! 1h e 30 buttati via; si salva solo Giannini.
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Commenti (3) vedi tutti
bello… ma l'attrice Valentina Biasio…dov'è??? ke fine ha FAtto???? troppo bravaaaaa complimenti!!
commento di andrea1988Film che si lascia guardare per la bravura di Giannini e per le stupende rotondita' della Tiziana Lodato, bravina anche nella recitazione.In Viola di mare sarebbe stata molto adatta nel ruolo di una delle due ragazze.
commento di renzoardeSicuramente uno dei peggiori film degli ultimi anni. Mamma mia Giannini come è caduto in basso! 4-
commento di simon