In una città di provincia non lontano da Shanghai sorge il magnifico palazzo della famiglia Pang. All'interno delle sue mura imponenti si estendono giardini e viali coperti, una biblioteca polverosa e una fumeria d'oppio. Questa droga sta lentamente avvelenando tutta la famiglia. Intanto (siamo nel 191) il vecchio regime cade per lasciare il posto alla Repubblica.
Note
Nel conciliare melò occidentale (alkla Sirk) e orientale (alla Zhang Ymou) il film si risolve in un pasticcio. Complici Gong Li (sempre più conscia di se stessa, pomposa e inespressiva), fiumi di oppio, ambigue realzioni familiari e sessuali, gigolo, ritualismi e cineserie, il film annacqua contemporaneamente la tensione melodrammatica e l'armonia narrativa.
Fresco della Palma d'oro a Cannes per Addio mia concubina, Chen Kaige riprende Gong Li e la affianca ad un'altra star orientale come Leslie Cheung per un filmone melodrammatico che è stato pressoché ignorato o molto sottovalutato. Per contro abbiamo a difenderlo, per esempio, un certo Enrico Ghezzi che ammette il suo debole per il regista cinese e ne rivendica la passione, l'epicità,… leggi tutto
Fresco della Palma d'oro a Cannes per Addio mia concubina, Chen Kaige riprende Gong Li e la affianca ad un'altra star orientale come Leslie Cheung per un filmone melodrammatico che è stato pressoché ignorato o molto sottovalutato. Per contro abbiamo a difenderlo, per esempio, un certo Enrico Ghezzi che ammette il suo debole per il regista cinese e ne rivendica la passione, l'epicità,…
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