Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film
Non è semplice addentrarsi nella sfera dei sentimenti senza scivolare nel melenso. Se poi questi sentimenti non sono corrisposti il rischio dietro l'angolo è spesso un pietismo autoreferenziale. Non è per fortuna cosi' in questo film di fine millennio di Mimmo Calopresti, che sa muoversi con delicatezza nel racconto di un amore impossibile, o quantomeno nella difficoltà dei protagonisti (due ottimi Fabrizio Berntivoglio e Valeria Bruni Tedeschi) di svelarsi reciprocamente, sfuggendo da una serie di equivoci che portano a strade senza via d'uscita. Il personaggio di Angela, sospesa tra manie ed ossessioni e preda di terapie apparentemente senza sbocchi, sembra cucito addosso alla Bruni Tedeschi in una delle sue più valide interpretazioni. Alla fine Calopresti (che ha anche un ruolo nella parte dello psicoanalista), si dimostra capace di non andare mai oltre le righe e di saper gestire bene e con delicatezza una sfera complessa come quella del cuore.
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