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Perdrix

Regia di Erwan Le Duc vedi scheda film

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La recensione su Perdrix

di alan smithee
4 stelle

FESTIVAL DI CANNES 2019 - QUINZAINE DES REALISATEURS

L'ufficiale di polizia di un piccolo villaggio all'interno della Francia, il trentasettenne Pierre Perdrix, vive soddisfatto la sua vita da single con mamma, fratello-ragazzo padre, e sua nipote adolescente, svolgendo con scrupolosa consuetudine un lavoro non particolarmente stressante o complicato.

Quando improvvisamente nella sua vita gli piomba la caotica Juliette, una trentenne di passaggio sta cercando di trasferirsi altrove, ma viene di colpo derubata dei suoi averi da una banda di nudisti ribelli, ecco che per quell'eterno ragazzino giudizioso, ma mai completamente cresciuto, iniziano a balenare nella testa tematiche di responsabilità e di gestione di problematiche familiari che lo vedano finalmente in qualità di capofamiglia.

Commedia che tenta maldestramente la carta della follia contagiosa e della brillantezza di ritmo, finisce per rivelarsi spesso poco all'altezza di gestire le virate farsesche ed il ritmo sostenuto che la vorticosa narrazione si premura di mettere sul piatto.

Pertanto la vicenda si snoda sulle bislacche storie dei vari componenti di quella famiglia sui generis, frullando tutto il contenuto in un'amalgama che finisce presto per rivelarsi stucchevole e prolissa.

Nonostante la validità di un interprete spesso in parte come il diafano Swann Arlaud, nonostante la presenza carismatica di Fanny Ardant, nonna e vedova ancora desiderosa di condurre una propria vita di avventure, tenutaria di una rubrica radiofonica rosa che manda avanti dal garage-salotto della casa "matriarcale" in cui ella si riconosce come carismatico rappresentante, il film di Erwan Le Duc si rivela fiacco e troppo bizzarro per convincere davvero, e il contorno caotico e non meno bizzarro della popolazione che abita il villaggio, dai nudisti agli amanti delle ricostruzioni marziali e guerresche, risultano davvero ingredienti anomali e per nulla in grado di aiutare la pellicola a trovare una propria dimensione o coerenza di genere.

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