Trama
Grace ed Edward sono sposati da quasi trent'anni. Quando il figlio Jamie fa loro visita nella cittadina sulla costa in cui è cresciuto, Edward gli rivela che ha in mente di lasciare Grace.
Approfondimento
LE COSE CHE NON TI HO DETTO: IL CROLLO DI UNA FAMIGLIA
Diretto e sceneggiato da William Nicholson, Le cose che non ti ho detto racconta cosa accade a Grace ed Edward, una coppia sposata da 29 anni e che vive a Seaford, una piccola città vicino a un'insenatura tra le scogliere, denominata Hope Gap. Grace, oramai ritiratasi, passa il suo tempo a lavorare a un'antologia di poesie, la sua più grande passione. Edward, invece, è un insegnante che nel tempo libero si intrattiene a verificare la veridicità delle informazioni su Wikipedia e a confondere e irritare la moglie in egual misura. Quando il figlio Jamie, su richiesta del padre, arriva da Londra per trascorrere un fine settimana con i genitori, Edward lo informa il giorno dopo dell'intenzione di voler lasciare Grace senza ulteriori ripensamenti o rimandi: si è innamorato di Angela, la madre di uno dei suoi allievi, e ha in mente di trasferirsi a vivere con lei. A nulla servono i tentativi di riconciliazione, Edward va avanti con il suo proposito e va via. Passano i giorni, Jamie rientra nella capitale ma fa fatica ad accettare la separazione, nonostante gli amici provino a rincuorarlo, e riflette anche sulle sue relazioni finite male. Fa spesso ritorno a Hope Gap e si rende conto di come Grace, sempre più devastata, si comporti in maniera anomala, mostrandosi non in grado di reagire al dolore.
Con la direzione della fotografia di Anna Valdez-Hanks, le scenografie di Simon Rogers, i costumi di Suzanne Cave e le musiche di Alex Heffes, Le cose che non ti ho detto descrive il disfacimento di tre differenti vite, passando per le fasi di shock, incredulità e rabbia, fino ad arrivare a una sorta di risoluzione. Nella storia non ci sono cattivi ma solo brave persone che hanno convissuto a lungo con vecchi errori e ora ne stanno pagando il prezzo. Non ci sono risposte facili o percorsi semplici per la redenzione: un marito, una moglie e un figlio sono costretti ad affrontare dure verità taciute e da queste rimodellare le loro esistenze. In altre parole, quella di Le cose che non ti ho detto è una storia di sopravvivenza, così raccontata dal regista: "Ho voluto raccontare ciò con cui per molto tempo ho convissuto. Da giovane, ho visto i miei genitori separarsi dopo quasi trent'anni di matrimonio e ciò ha influito sulla mia idea di famiglia, considerata fino ad allora come un'unità indistruttibile. La separazione dei miei genitori non ha avuto niente di particolarmente speciale: è stata come quella di tantissime altre persone ma ha lasciato in me molte cose su cui pensare, a partire dal fatto di essere dalla parte sia di mia padre sia di mio padre. Perché è successo? Come possono trent'anni di matrimonio finire in un niente? Perché la fine ha causato così tanto dolore a mia madre? Sono partito da queste domande per scrivere una storia sia sulla rottura tra due coniugi sia sulle conseguenze che questa ha quando avviene in presenza di figli oramai adulti. Tendiamo a pensare che un divorzio sia devastante per i bambini piccoli, come se invece per i figli grandi andasse bene. Non è così. Se si è cresciuti e i genitori si separano, si ripensa inevitabilmente alle basi della propria infanzia e si rimettono in discussione".
Il cast
A dirigere Le cose che non ti ho detto è William Nicholson, regista e sceneggiatore inglese. Nato nel 1948, Nicholson ha studiato alla Downside School e al Christ's College di Cambridge. Ha lavorato come regista di documentari per la BBC, dove ha avuto modo presto di mettere in pratica la sua passione per la… Vedi tutto
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Commenti (10) vedi tutti
Scene da un matrimonio…Il riferimento al film bergmaniano – che pur mi è venuto in mente – è molto improprio, perché la storia raccontata dal regista svedese descrive il mutare di una passione grande e reciproca, che si trasforma senza spegnersi...
leggi la recensione completa di laulillaSe avete problemi a riflettere e pensare, come dice il bomber, lo troverete noioso. Se siete normodotati e siete nel mood giusto per vedere un film crepuscolare, lo apprezzerete.
commento di Greatmax54Può risultare lento e noiso ma per me, che ho l'età dei protagonisti, ha toccato corde sensibili. La protagonista sarà pure petulante e logorroica come ha scritto qui un commentatore ma sicuramente è più dignitosa del marito pavido e sfuggente.
commento di Artemisia1593Tema interessante ma sceneggiatura un po' troppo nevrotica e verbosa, più adatta forse ad una rappresentazione teatrale.
commento di ssiboniStoria di una moglie petulante e logorroica, che dopo un po' annoia e irrita pure lo spettatore.
commento di gruvierazFilm bene Interpretato ma visione da riflessione lunga,pensieri e parole ... quindi assai noioso.voto.1.
commento di chribio1Un film che colpisce per il contrasto tra da una parte l'eleganza formale, tipica inglese, della messa in scena e la magnificenza dei paesaggi e dall'altra le profonde e dolorose ferite dei sentimenti. Ottime le interpretazioni.
commento di bombo1Fine di un amore e di un matrimonio. Niente di nuovo, ma il racconto è garbato e ha una sua forza espressiva
leggi la recensione completa di Furetto60La separazione ma non tra una giovane coppia di sposini con figli piccoli, bensì tra due coniugi di mezza età, dopo 29 anni di unione e con un figlio in età adulta.Veramente una piacevole visione.Un merito alla poesia... dona un tocco fine ed elegante al tutto. Ottima la Bening e Bill Nighy.
commento di FrranciLa sofferta, silenziosa separazione di una coppia anziana. Tra bianche e silenziose scogliere, muti sentimenti e sofferte recriminazioni. Il tutto sotto lo sguardo sofferto, ma accettante, del giovane figlio agli inizi di una sua vita autonoma.
commento di Bobomax