Regia di Edward Buzzell vedi scheda film
Guai, equivoci e risate nel far west, anno 1870. Bene o male il canovaccio da cui è partita la sceneggiatura de I cowboys del deserto (a firma Irving Brecher) dev'essere stato questo. L'idea è naturalmente quella di dare linfa fresca alle mirabolanti gag del terzetto formato da Groucho, Chico e Harpo Marx, traslando i fratelli nel vecchio west come terra fertile per nuove disavventure delle loro. Tanti sono i luoghi comuni del genere, già scoperti all'epoca, e prevedibile è il solito groviglio di situazioni sgangherate e trovate comiche verbali (Groucho/Chico) e slapstick (Chico/Harpo) al centro della vicenda, alcune irresistibili e altre già meno. A ogni modo nulla di platealmente riciclato: ritrovare i 'soliti' fratelli Marx in un contesto inedito è sempre e comunque una gioia per gli occhi; è d'altronde questa la loro decima pellicola e la via del declino cinematografico è inevitabilmente stata imboccata, ma Groucho & co. risultano indiscutibilmente ancora appetibili e soprattutto inimitabili. La struttura de I cowboys del deserto è forse la più esile vista sin qui nei loro lavori: un prologo minimo per spiegare la situazione, un lieto fine assicurato, e nel mezzo trascorrono ottanta minuti di spassosa comicità, in molti punti attuale ancora svariati decenni dopo. Nel cast anche John Carroll, Diana Lewis, Walter Woolf King, June MacCloy e Robert Barratt. 6/10.
Far west. I fratelli Panella, sprovveduti e pasticcioni, acquistano un terreno improduttivo per pochi soldi. Un affarista, al corrente del prossimo aumento esponenziale di valore della proprietà, tenta di ricomprarla. Guai, equivoci, risate.
(Re-visione 2/12/21)
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