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L'ultima donna

Regia di Marco Ferreri vedi scheda film

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La recensione su L'ultima donna

di bradipo68
8 stelle

Se tracciassimo una linea ideale che va dal cinema dell'incomunicabilità di Antonioni fino ad arrivare all'ossessione e alle soluzioni radicali de L'impero dei sensi di Nagisa Oshima,questa linea passerebbe necessariamente per L'ultima donna di Marco Ferreri,uno dei suoi apologhi più feroci e provocatori.Gerard è un ingegnere a spasso per un lungo sciopero che vive in un appartamento alla periferia di Parigi assieme a suo figlio Pierino(Pierre in originale) conosce Valeria,maestra all'asilo nido di Pierre e se la porta a casa.Tra un pranzo o una cena veloci i due danno libero sfogo ai loro ormoni,quasi a far venire alla luce i loro istinti primordiali.Ma le loro personalità arrivano allo scontro totale:il maschilismo della società moderna è combattuto da Valeria che fa crescere l'ossessione di Gerard per il sesso.Fino all'evento estremo fatto con un coltello elettrico.Se ne La grande abbuffata l'ossessione primigenia era il cibo qui tutto viene spostato alla sfera sessuale.Quasi una regressione al lato istintivo e animalesco nascosto da qualche parte nel nostro io,soffocato da convenzioni sociali ineludibili.L'unico personaggio senza macchia è l'unico il cui cervello non è contaminato da altre idee che non siano i bisogni primari:è il piccolo Pierre che riesce a malapena a gattonare.Per il resto tra Gerard e Valeria è un progressivo gioco al massacro all'inizio solo metaforico.Tutto succede nell'appartamento in cui i due convivono 24 ore al giorno praticamente 7 giorni a settimana.Il loro microcosmo totalmente avulso dal resto del mondo,un mondo nel cui piccolo si devono evitare gli errori del macrocosmo che lo circonda.E la fallocrazia può essere uno di questi.Il sesso è visto sempre più come atto di prepotenza fisica,strumento di esercizio del proprio potere.E diventa sempre più chiaro che i due al di fuori del sesso hanno ben poco da dirsi.In compenso Valeria che subisce la prevaricazione fisica di Gerard attua una sorta di prevaricazione affettiva avvicinandosi e diventando figura materna anche e soprattutto per Pierre,non per Gerard.Come interpretare il gesto di Gerard?Negare il maschilismo e la fallocrazia imposte nella società odierna?Oppure una richiesta disperata di attenzione e di riavvicinamento?Se devo dire la mia credo che sia un gesto diretto a Valeria,volto a negarne la superiorità in campo sessuale(lui ossessionato dal fare sesso con lei,lei apparentemente frigida molto più interessata alla compagnia di Pierre che a quella di Gerard),quasi un urlo disumano a riaffermare i pari diritti e minare alla base il tentativo di supremazia da parte di Valeria.Supremazia esercitata col ricatto sessuale.A mio parere Gerard lo fa per negare la superiorità di lei,per riaffermare la propria centralità al di là della menomazione,un tentativo di svuotare del proprio significato l'apparente frigidità di Valeria.L'ultima donna è fotografato magnificamente da Luciano Tovoli che spegne tutte le tonalità rendendole quasi uniformi,parte quasi dal Deserto rosso per arrivare all'Impero dei sensi.Si avvale di un ciccione sublime come Depardieu che mette a disposizione anima e soprattutto corpo per assecondare le provocazioni di Ferreri e una diafana Ornella Muti,preziosa e trasparente come un cristallo ma più dura della roccia....

Su Marco Ferreri

uno dei suoi film formalmente più riusciti

Su Gérard Depardieu

sublime massa di carne

Su Ornella Muti

ottima

Su Michel Piccoli

piccola parte

Su Renato Salvatori

non male

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. bukowski91
    di bukowski91

    Complimenti bella recensione!!!!!! solo io penso che valeria più che affermare la propria superiorità sessuale, vorrebbe essere alla pari con gerard e non essere trattata come un oggetto da lui. Quindi secondo me alla fine gerard con l'evirazione vorrebbe far sentire in colpa valeria che lo ha portato a quel gesto estremo. Non so se mi sono spiegato bene...

  3. bradipo68
    di bradipo68

    ciao Bukowski91 e grazie per i graditissimi complimenti.Credo che su questo gesto potremmo stare a discutere delle ore...e comunque anche la tua intepretazione mi pare che abbia solide basi.Un saluto.

  4. ed wood
    di ed wood

    Buonasera a tutti, soprattutto a Bradipo per l'ottima analisi (come sempre). Mi intrometto nella discussione perchè ho avuto modo di recente di rivedere questo film, che qualche anno fa non avevo proprio capito (infatti c'è un mio commento ridicolo fra le opinione a L'Ultima Donna). Rivisto ora, alla luce dell'intero cine-percorso ferreriano, sicuramente mi sento di rivalutare questa opera. Non è uno dei suoi capolavori, qualitativamente, ma è uno dei suoi film più significativi...quantitativamente! Nel senso che, in questo film, troviamo tutto il discorso di Ferreri sul rapporto uomo-donna, nei suoi risvolti biologici, psicologici, sociologici, politici etc...Insomma, quello che Ferreri aveva accennato e parzialmente trattato nei film precedenti (e seguenti), sui si trova esplicitato senza alcun limite. L'Ultima Donna è un frutto maturo (e fin troppo succoso) del libertarismo degli anni 70. C'è tutto, forse troppo. Però merita un plauso per la lucidità del discorso, la nettezza dello sguardo, il controllo assoluto della regia. Crudeltà e compassione, realtà e metafora: tutto in equilibrio. Notevoli i contributi tecnici (dalla musica ambigua di Usuelli alla fotografia claustrofobica di Tovoli) e quelli attoriali. Sceneggiatura difficile, ma non astrusa: molto importante, a mio parere, il personaggio di Piccoli, perchè svela l'animo "intellettuale" del maschio ed enuncia la tematica fondante del film, ossia che il mondo in cui viviamo (e abbiamo sempre vissuto) è fatto e finito dall'Uomo per l'Uomo, e la Donna ha sempre avuto una funzione subalterna. Tra le scene da ricordare: il primo rapporto sessuale, con la Muti, fragilissima, che dice: "Piano, ci sono anch'io!" e ovviamente il finale, un capolavoro di durezza, senso della sintesi, spessore metaforico!

  5. bukowski91
    di bukowski91

    Si ed wood hai ragione forse c'è anche troppo nel film, ma se anche tu come me hai visto altri film di ferreri credo che saprai che non è mai stato bilanciato dal punto di vista tematico, anzi...

  6. bradipo68
    di bradipo68

    ciao ed,ti capisco perchè per Ferreri il mio percorso è stato analogo.All'inizio l'ho trovato quasi sempre odioso,invece riguardandolo con più anni sulle spalle devo dire che l'ho rivalutato.E sicuramente smorzare gli eccessi non è stata mai la sua specialità.Un saluto a entrambi e grazie per le vostre interessanti osservazioni

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