Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Ferreri è solito fare dei film che scandalizzino i benpensanti e l'opinione pubblida, dei film sgradevoli, dove vi sono uomini che si abbuffano fino a morire, dove per un ora e mezza vediamo un uomo pulire una pistola e poi sparare alla moglie senza motivo...qui la vittima è l'uomo, vittima della società, del femminismo che avanza e seppellisce sempre di più l'uomo che si ritrova impotente di fronte a tutto questo. Il film appare in quest'ottica come una metafora, dove il finale, che ha fatto tanto scalpore, in realtà era un segno dei tempi che cambiano, dell'uomo che ormai si ritrova in crisi e rimane soggiogato senza neppure capire il perchè.
Un'uomo divorziato accudisce sua figlia e si innamra di un'altra donna. Ma nella sua vita ricompare la sua ex moglie e pure un'altra donna...sarà l'ultima!
Trascurabile, quasi nulla.
E' un gran film, ma deve essere visto + volte perchè un pò ostico. Non cambio nulla.
Piccoli rimane un grande anche se compare piuttosto defilato nel film. Basterebbe anche una comparsata per farci rimanere tutti stupiti e stupefatti. Piccoli è forse l'attore francese più bravo della sua generazione, ha lavorato in un sacco di capolavori e questo è uno dei tanti.
Ma guarda chi c'è: la Muti! Ancora agli esordi ma già bellissima. La sua recitazione non è mai stata granchè, anche perchè poche volte gli sono stati offerti dei ruoli soddisfacenti. Ma dietro la m.d.p. c'è Ferreri e qui si dimostra grande, si fa guidare e duetta magnificamente con Depardieu, tanto da rubargli la scena in + di un'occasione.
Depardieu con qualche anno di meno ma già con i suoi chili di troppo. Ma non sono questi che gli impediscono di recitare in un ruolo atipico, di comportarsi in un modo non proprio decoroso e di fare cose del tutto sgradevoli (la scena dell'evirazione è talmente veritiera da far rabbrividire. Compare poi nudo in diverse scene del film...non è una gran bellezza, preferisco la Muti! ^_^ Ma si può già dire che è nato un attore. Rappresenta alla perfezione l'uomo in crisi.
Un regista tanto vituperato in vita e tanto celebrato alla sua morte. Certo, non abbastanza quanto meriterebbe, ma sono sempre + frequenti le rassegne dei suoi migliori film, dove compare anche questo, in realtà poco famoso, ma comunque reso importante dall'originalità della storia (ma Ferreri ha fatto dell'originalità il suo cavallo di battaglia), dal presentare ancora una volta cose sgradevoli ma con un significato ben preciso. Rimane quindi un capolavoro a tutti gli effetti, con degli attori quanto mai ispirati.
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