Regia di Chad Dossett vedi scheda film
Thriller poco suggestivo e proposto in una confezione mascherata, impropriamente, da horror. Uno dei tanti esordi in regia, destinato ad essere presto dimenticato.
Gracie (Julianna Robinson) è una problematica suora, in cura dallo psichiatra Hancock (William McNamar), perché afflitta dai rimorsi per un incidente stradale a causa del quale il suo compagno è rimasto invalido. Dopo molto tempo decide di affrontare i turbolenti ricordi del passato, visitando l'uomo, rimasto infermo su una sedia a rotelle. Durante il viaggio, facendo tappa in un villaggio abbandonato per recuperare alcuni oggetti personali custoditi in un magazzino, rimane intrappolata in un vecchio edificio, parzialmente ristrutturato.
Esordio in regia per Chad Dossett, anche autore della sceneggiatura, per un film mascherato da horror che anticipa, furbescamente, l'uscita -di un paio di giorni- sul più celebre The nun (uscito il 20 settembre 2018). Probabilmente si tratta di una strategia distributiva, dato che il titolo originale (Gas light) appare molto più pertinente visto che circa metà tempo si svolge all'interno di un magazzino privo di luci e illuminato dalla protagonista con una lampada a gas.
In sé il film non è tra i peggiori del genere, perché Julianna Robinson sa muoversi con competenza sul set, dando vita ad un personaggio fortemente turbato, anche se in maniera forse eccessiva data la totale estraneità all'incidente che sostiene l'intero dramma. Perché in fondo in fondo questo Nun non è affatto un horror, a discapito di una accattivante brochure che trae, indubbiamente, in errore. Piuttosto sfiora il thriller con un secondo tempo claustrofobico, tutto girato in un ambiente di enorme vastità ma sigillato e senza via d'uscita. Il centro pulsante dell'azione è dato dall'ammanco di una congrua cifra (175.000 dollari) che qualcuno pensa essere finita nelle mani della suora. La fotografia suggestiva, e la già menzionata recitazione della Robinson, contribuiscono a tenere desta l'attenzione anche se, complessivamente, il film è destinato a perdersi nell'infinito oceano dei più mediocri titoli d'esordio.
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