Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Una sagace e interessante opera prima del grandissimo regista R. Polanski, in cui in cui si riescono a distinguere, seppur in una forma ancora acerba, molte delle tematiche portanti della sua futura filmografia e una mano registica piuttosto consolidata che, negli anni a venire, compierà autentici miracoli cinematografici. Voto 7,5
Il buongiorno si vede dal mattino. Questo semplicissimo modo di dire, a mio parere, è perfettamente in linea con la sagace opera prima del grandissimo regista Roman Polanski, in cui si riescono a distinguere, seppur in una forma ancora acerba, molte delle tematiche portanti della sua futura filmografia e una mano registica piuttosto consolidata che, negli anni a venire, compierà autentici miracoli cinematografici. Da una premessa tranquilla e ordinaria (una gita al lago) e attraverso una disarmante semplicità di mezzi (tre personaggi, una barca), l’autore franco-polacco costruisce un’opera incredibilmente stratificata e molto arguta dal punto di vista dell’analisi psicologica. Nonostante la tensione non sia ai massimi livelli, la struttura narrativa che procede per accumulazione, la genialità di alcune inquadrature e il costante senso diffidenza che serpeggia nell’aria destano interesse nello spettatore, conducendolo in un incessante scontro verbale e fisico tra due uomini (uno adulto, l’altro ragazzo), ossessionati dal desiderio di conquistare la donna e divorati dall’impellente necessità di dimostrare ognuno la propria superiorità sull’altro. Dunque, sono gli istinti primordiali dell’uomo a dominare questo circo equestre fatto di invidia imperante, ambizione, sfide continue, competizione, inganni, menzogne e puro sadismo, tutti impulsi che (e qui è visibile il Polanski più autentico) emergono più facilmente in un luogo claustrofobico, in un contesto isolato dal resto del mondo e, soprattutto, lontano da sguardi indesiderati. Voto 7,5
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