Regia di Luca Manfredi vedi scheda film
"Grazie di tutto" è la frase con cui Carlo Monni e Anna Melato si congedano dai loro amici romani che hanno appena comperato un casale in Toscana e ai quali i due hanno affidato gli anziani genitori di lui. Come il Jack Nicholson di Shining, Pierpaolo (Massimo Ghini) non riesce a concentrarsi sul giallo che vorrebbe finire di scrivere a causa delle continue distrazioni provocate dai due vegliardi, mentre lei (Nancy Brilli) rincara la dose ricordandogli che non ha voluto avere un figlio.
È ovvio che quando la commedia - tirata fino a questo momento per le lunghe con le più corrive variazioni sul tema della convivenza a quattro - prende la piega drammatica con il tentativo di suicidio dell'anziana coppia, il rancore apre le porte all'affetto. Spietatamente prevedibile, con un Manfredi inspiegabilmente messo in ombra e ridotto a pochi gesti afasici, il film si muove sui tempi di una soap televisiva, con tanto di prevedibile happy end del quale la sceneggiatura di Cecilia Calvi e Luca Manfredi non ha saputo fare a meno. Curioso il retroscena familiare: Ghini è l'ex marito della Brilli, che a sua volta sta per sposare il regista, figlio di Nino Manfredi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta