Regia di Luca Manfredi vedi scheda film
Una coppia si trasferisce in una villa nelle campagne toscane, alla ricerca della quiete e, per quanto riguarda lui, dell'ispirazione per il prossimo libro. Molto presto i due si ritrovano in custodia gli anziani genitori di un amico, che con la moglie è andato in Africa per un paio di settimane. Ma dei due si perdono quasi subito le tracce e si teme il peggio, mentre la convivenza nella villa toscana procede in maniera piuttosto complicata.
Questo film ha ottenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento dello Spettacolo il riconoscimento di “Film di interesse culturale nazionale”. Così recita, testualmente, la didascalia in apertura di questa pellicola, prodotta anche dalla televisione di Stato: mistero. Mistero su quale sia l'interesse culturale nazionale e mistero anche, più in generale, sull'idea di girare un'opera tanto scarna in quanto a contenuti e argomenti, confezionata in maniera approssimativa e recitata senza particolare trasporto da un cast che avrebbe decisamente meritato di meglio. Non è infatti questa l'occasione più memorabile per ricordare le presenze e le performance di Nancy Brilli, Massimo Ghini, Carlo Monni, Anna Melato, Edoardo Leo, Tosca D'Aquino, Dario Vergassola (in una particina), Giulia Lazzarini e – soprattutto – in una delle sue ultimissime parti, Nino Manfredi. D'altronde il regista e sceneggiatore (ruolo condiviso con Cecilia Calvi) è suo figlio Luca Manfredi, che con questo titolo esordisce nel lungometraggio cinematografico. La trama è un insieme di banalità inevitabilmente dallo scarso appeal e i novanta minuti circa di durata dell'opera, complice un ritmo davvero bolso, non passano mai. Curiosità: Nancy Brilli era già stata moglie di Massimo Ghini e stava per sposare Luca Manfredi in seconde nozze. 3/10.
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