Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Dalla rivoluzione francese all'avvento di Napoleone, Scaramouche ha un solo obiettivo fisso in testa: le donne. Fra una conquista femminile e l'altra ha tutto il tempo di accompagnare il Bonaparte nella campagna d'Italia, sventare un attentato contro di lui e posare gli occhi su Giuseppina.
Nel decennio precedente Enzo G. Castellari era stato un valido esponente del filone spaghetti western, per poi passare a primeggiare nel poliziesco/poliziottesco; ogni tanto il Nostro si concedeva comunque una 'scappatella artistica', pur rimanendo fermamente ancorato al cinema di genere: è così che nel 1976 scrive - insieme a Tito Carpi - e gira questo Le avventure e gli amori di Scaramouche. Più comico che cappa & spada in senso proprio, con venature di commedia scollacciata (in voga in quel preciso momento), il film rappresenta l'occasione d'oro per rivelarsi nel nostro cinema per il canadese Michael Sarrazin, che si dimostra però essere un protagonista piuttosto incolore e insapore; meglio di lui fa, e senza troppi sforzi, Aldo Maccione chiamato a vestire i panni nientemeno che di Napoleone Bonaparte. Altri elementi di spicco nel cast: Ursula Andress, Giancarlo Prete, Sal Borgese, Michael Forest e, in ruoli marginali, Riccardo Garrone e Luciano Pigozzi. La regia è sufficientemente scattante per un prodottino che si propone innanzitutto ritmo e divertimento, componenti che Castellari sa d'altronde ben gestire; a completare la briosa confezione giunge l'allegra colonna sonora firmata dal trio Bixio-Frizzi-Tempera. In quello stesso anno il regista approdava sul grande schermo con altre due pellicole, Keoma e Il grande racket: mica per caso, uno spaghetti western e un poliziottesco. 3/10.
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