Regia di Michael Anderson vedi scheda film
Modesto film di spionaggio
L'agente Quiller (George Segal) viene inviato a Berlino per indagare sulla misteriosa uccisione di due suoi colleghi per mano di un organizzazione neonazista.
Basato sul libro "The Berlin Memorandum" del 1965 di Elleston Trevor, un film di spionaggio dalle premesse promettenti ma in ultima analisi sostanzialmente deludente.
La sceneggiatura del noto drammaturgo Harold Pinter, lungi dall'essere l'elemento migliore del film (come sostengono vari critici, a partire da Paolo Mereghetti), è invece a parer mio ciò che convince di meno: l'intreccio spionistico risulta puerile e mai ben definito, i personaggi scarsamente approfonditi (e i cattivi molto stereotipati) e gli snodi della trama piuttosto farraginosi.
A farne le spese è la tensione, praticamente assente (tranne che nella scena dell'esplosione nel garage), e lo scioglimento conclusivo, telefonato (nel vero senso della parola!) e insoddisfacente.
Come protagonista Segal è insignificante; e finisce per farsi offuscare dal carisma degli altri interpreti, cioè Max Von Sydow e Alec Guinness, il quale purtroppo, come George Sanders, non è sfruttato a dovere e relegato ad un ruolo secondario.
All'attivo avremmo soltanto le ottime ambientazioni, che rendono molto bene lo squallore della Berlino in piena Guerra Fredda, e la colonna sonora di John Barry.
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