Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Un film con la F maiscola questo "Sydney", andamento lineare e piuttosto tranquillo fino al finale inatteso in cui riannoda i pochi fili della sua trama per mandarci un messaggio inequivocabile e, nonostante i mezzi forti utilizzati, profondamente morale.
Il vecchio Sydney, saggio e tranquillo ed apparentemente filantropo nel quasi adottare un giovane per bene ma un po' sbandato come Johnny (un "bambacione", lo chiamerebbe una mia amica romana), contrasta in modo quasi stridente con l'ambiente che frequenta e che sembra il suo habitat naturale: il gioco d'azzardo e quanto gira attorno ad esso.
Il vecchio, ricambiato, si affeziona al giovane come un padre al figlio. Gli insegna a vivere; gli trova anche una compagna, Clemntine, e poi li toglie da un brutto pasticcio in cui i due si vanno a cacciare. Ma quando in qualche modo riemerge il suo passato da omicida, avendo egli ucciso in passato proprio il padre di Johnny, non esita ad uccidere ancora senza pietà per non far riemergere questo segreto e mantenere il buon legame affettivo creato col suo "figlio adottivo".
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