Regia di John Carpenter vedi scheda film
Il disordine ordinato della città ,non più solo metaforicamente, carcere a cielo aperto ma controllato. New York non esiste più e anche il simbolo della libertà è solo un altro punto da cui guardare la città e non farsi sorprendere da tutti i criminali che la abitano. Nel 1997 il quadro è apocalittico l'autorità appare ridicola nella sua contrapposizione con l'anarchia mitica del protagonista sfuggente ad ogni definizione. Snake è l'unico che può riportare a casa il presidente in tempo utile, egli parla poco se si togliesse la benda dall'occhio avrebbe anche lui due espressioni ( Carpenter aveva in mente Eastwood ) non gliene frega niente se lo uccidono, però se lo salva l'America gli perdonerà i suoi crimini ( diserzione e rapina) . Snake ha più amici dentro che fuori anche se lo credevano tutti morto alla fine sarà l'unico a restare vivo. L'estetica spazio temporale è opprimente ma umana, limitata ma non mutante, esplosiva ma non tecnologica. New York è ancora il regno di figure in carne e ossa che si muovono solo nella luce della notte anche se l'energia scarseggia. Un film chiaramente post-apocalittco ma che ribalta l'assunto del western come ordine (comunità) potenzialmente minacciato dal disordine ( indiani, pistoleri ) qui è il disordine che cerca di rientrare nell'ordine, il Duca chiede il perdono per tutti i criminali in cambio della vita del presidente.Un film post-western dove gli emarginati vogliono essere integrati, l'unico apocalittico resta il protagonista capace di giocare l'ultimo scherzetto all'autorità. Essi Vivono è un film marxista questo può essere postmarxista, dove la filosofia è sottile da ricercare senza farsi distrarre da uno dei cast migliori di sempre. Tutti cercano di lasciare New York ma nessuno ci riuscirà come chiarise subito la voce fuori campo.
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