Regia di John Carpenter vedi scheda film
" Jena Plissken ! Ma non eri morto ? "
Il presidente (di che ?) si ritrova, dopo un dirottamento aereo, imprigionato nel grande carcere a cielo aperto della città di New York; ha il faccione di Donald Pleasence, leggermente appesantito ma ugualmente trasudante viscidume (amplificato dal taglio dei febbrili occhi dell’attore, troppo piccoli e ravvicinati) dalle sue labbra sottili e dalla sua (ottima) recitazione nervosa, che sputa le battute in un sibilo velenoso. Fate un altro presidente.
Jena ! Si diceva che fossi morto !
Il Commissario Hauk, con gli occhi a serramanico di Lee Van Cleef, con i pochi capelli a formare una candida e bassa aureola sulla sua testa, il famoso profilo affilato e la recitazione secca. Vestito di nero, col vezzoso e improbabile orecchino all’orecchio che gli conferisce un’aria piratesca, dona autorevolezza ad un personaggio schiacciato dal peso del dovere. Ti sto facendo un’offerta.
Plissken ! Ti davano per morto.
Mente, l’intelligenza e la furbizia della zona franca, vive rifugiato nell’immensa biblioteca di New York, da dove gestisce i suoi traffici con il Duca; ha la faccia serafica di Harry Dean Stanton che conferisce al personaggio, grazie alla sua recitazione pacata da (già) scafato caratterista, un atteggiamento mellifluo e calcolatore. Eravamo amici.
Ehi ! Tu sei Jena Plissken, non è vero ? Pensavo fossi morto.
Il tassista porta il sorriso stralunato di Ernest Borgnine, caracollante come il suo taxi blindato alla bisogna per percorrere le pericolose strade della metropoli; occhi strabuzzati, cappellaccio in testa e…armato di molotov. Ohhh ! Jena Plissken nel mio taxi !
Se mi toccate muore, se non sparite entro 30 secondi muore, se ritornate muore.
Maggie, interpretata dalla prorompente Anne Barbeau, sguardo e tratti decisi, nasino sfuggente e chioma fluente. Pericolosa Maggie, con la pistola o col coltello. Fedele Maggie, fino alla morte. Il Duca l’ha regalata a Mente per tenerlo allegro.
Tu sei il Duca ! Tu sei il numero uno !
Il Duca, interpretato dal sussiegoso Isaac Hayes con calcolata “coolness”; chi altri riuscirebbe ad andare in giro con dei lampadari sul cofano dell’auto e una “mirror ball” all’interno ? Solo il Duca di New York…e nessuno vuole incontrare il Duca.
Yeah ! Ho sentito che eri morto ! …..Lo sono.
Jena Plissken entra in scena nell’oscurità, se ne va nell’oscurità. Amorale e umorale, Il ghigno a mezz’asta, la battuta tagliente, i pantaloni improbabili e la benda sull’occhio. Icona anni 80, scompaginatore di piani e fustigatore sprezzante del potere. Mi sto masturbando, ora atterro.
Oscura.
Suggestiva.
SNAKE non Jena !!!!
Ottimo, nessuno come lui è in grado di raccontare western metropolitani quasi classici, con personaggi indimenticabili tratteggiati con precisione dagli essenziali dialoghi e dalle immagini iconiche. Bravura che gli permette(va) di gestire in toto il suo film, dalle musiche alla sceneggiatura, in assoluta libertà e controllata anarchia.
Monumentale.
Retto.
Tassista.
Politico.
Brain.
Splendida.
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Finale che ti lascia secco............ma cosa sarebbe il cinema senza John Carpenter?
Più triste, sicuramente ! Il finale, poi, mi ha fatto riflettere sulla perfezione scenica dell'atto di estrarre il nastro da una musicassetta: un gesto (anticinematografico) definitivo ottimamente reso solo grazie all'uso di questo oggetto meccanico “antiquato” (farlo con un cd o una chiavetta USB ?....bah !)
Un grande attore come Donald Pleasence (il preferito di Carpenter) merita che il suo nome venga scritto correttamente. Troppo spesso (anche qui) leggo Pleasance e non Pleasence.
Ah, non lo sapevo ! Grazie per la precisazione :-)
Prego... ma non Dio (un risposta alla Jena).
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