Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film
Bigino scontato sulla Milano da bere, questa “commedia all’italiana” scritta da Giorgio Faletti (che compare nella parte del posteggiatore matto) si protrae come un bailamme caotico di cliché arcinoti. Nel capoluogo lombardo vengono allacciati tre episodi basati su stereotipi elementari, incentrati nelle differenze regionali: Benedetto (Giorgio Porcaro), ristoratore meridionale, decide di spacciarsi per Mogol (!) in un bar frequentato dalla gente “bene”; Max Bernasconi (il gigione Massimo Boldi) è il proprietario di una tv locale, dai modi affettati, a caccia di squinzie; Carmela (Manuela Gatti), aspirante valletta, cerca stentamente di nascondere la sua relazione segreta dal fratello retrogrado ed assillante. Non mancano le sortite del “marocchino” lavapiatti Amelux (Teo Teocoli), bistrattato dal proprietario del locale dove lavora. Il triviale canovaccio comico, politicamente scorretto (roba d’altri tempi), fa da grimaldello a gag a tratti amene (i duetti tra Teocoli e Porcaro effettivamente concedono più di una risata) ma che ostentano pure una combinazione scialba di scherni e sberleffi, con situazioni trash e battute ad libitum, nel complesso sotto il livello di guardia; tutto questo antecede il parapiglia finale. Memorabile, comunque, Guido Nicheli nei panni del barista: il frammento in cui prepara il cocktail letale (un miscuglio di cicche e detergenti) è ancora oggi molto divertente.
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