Regia di Eduardo De Filippo vedi scheda film
Un napoletano sogna Dante che gli dà i numeri del lotto, indicando in quelle cifre anche la data della sua morte. L'uomo li gioca lo stesso, ma pochi mesi dopo, quando quella data arriva, si prepara al trapasso.
Uno dei testi più noti di Eduardo De Filippo non è suo: Sogno di una notte di mezza sbornia è infatti in origine una commedia di Athos Setti (La fortuna si diverte), portata sul palco dal drammaturgo e attore partenopeo con le dovute modifiche e quindi trasformata in pellicola nel 1958; ma anche uno dei film più popolari di Eduardo non è, a tutti gli effetti, un vero film: trattasi piuttosto di una trasposizione cinematografica della messa in scena teatrale, con quanto ne consegue: unità di tempo e spazio, recitazione dai toni accentuati, scene e costumi approssimativi e via dicendo. Sogno di una notte di mezza sbornia è il decimo lavoro in un paio di decenni (da In campagna è caduta una stella, 1939) diretto da Eduardo per il cinema: un feeling mai sbocciato evidentemente, ma anche un rapporto assiduo e proficuo se lo si vuole inquadrare dal punto di vista meramente 'documentaristico': grazie ai suoi film, De Filippo ci ha comunque lasciato delle buone messe in scena delle sue opere teatrali. Inquadrato come tale, Sogno di una notte di mezza sbornia ha il suo perchè e, cosa di cui nessuno potrebbe aver dubbio, la performance del protagonista (cioè il regista e sceneggiatore) è semplicemente strepitosa. Al suo fianco compaiono Pupella Maggio, Pietro De Vico, Giuseppe Anatrelli e anche, in una particina, Enzo Cannavale. 5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta